21 ottobre 2021

‘Artist on Collecting’, il progetto di Quartz Studio sul collezionismo degli artisti

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Quartz Studio ci racconta la serie di video che sta dedicando al collezionismo da parte degli artisti con il progetto 'Artist on Collecting'

Maurizio Nannucci, WORDS WRITTEN BY SOMEONE ELSE FOR SOMEONE ELSE, 2014. Foto: Beppe Giardino. Courtesy l'artista e Quartz Studio

Dal 2021 Quartz Studio, spazio no profit con sede a Torino, in collaborazione con Collezione Maramotti e con il supporto di Max Mara, sta sviluppando Artist On Collecting, una web serie dedicata al collezionismo d’artista diffusa attraverso il canale YouTube e sulla pagina Instagram di Quartz Studio.

«Artist On Collecting si sviluppa attraverso la pubblicazione on line di un film al mese […]. Il format indaga un aspetto dell’habitus mentale dell’essere umano, quello del collezionare, che rivela implicazioni connaturate all’atto creativo che negli artisti solo marginalmente riguarda la raccolta di opere d’arte o di oggetti, ma piuttosto la tendenza a creare archivi mentali.
Nei video sono presentati i punti di vista sul collezionismo di artisti italiani e internazionali nei loro studi. Scopo della collaborazione tra Quartz Studio e Collezione Maramotti è documentare più esperienze, in modo che il format possa risultare uno strumento utile a più livelli – divulgativo, formativo e critico – con l’auspicio di avvicinare anche i più giovani al tema del collezionismo e all’arte contemporanea», hanno spiegato gli organizzatori.

Le parole di Francesca Referza, Direttore di Quartz Studio

Come è nato il progetto? 

«Il format Artist on Collecting è stato concepito come approfondimento digitale di Quartz Studio, circa un anno fa, nell’autunno del 2020, da una parte con l’ambizione di rendere più accessibile l’arte contemporanea, quindi con uno scopo divulgativo, dall’altra con l’obiettivo di mettere a fuoco un aspetto a mio avviso trascurato dalla critica ossia se, e in quale misura, la pratica del collezionare influisca sulla ricerca di un artista. Premesso che non tutti gli artisti collezionano, mi sono resa conto che moltissimi hanno delle collezioni e non solo, o solo in parte, di opere d’arte. Più spesso si tratta invece di categorie di oggetti tra i più disparati e improbabili. Spunto per la riflessione sul collezionare come attitudine connaturata all’essere umano e sulla funzione delle immagini, alla base dell’ideazione di molte opere d’arte contemporanea, è stata un’affermazione dell’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, a proposito delle amigdale, utensili a forma di mandorla, ricavati da blocchi di pietra dura, usati soprattutto nel paleolitico inferiore: “Fra queste decine di migliaia di bifacciali, alcuni sono stati fatti con una cura particolare e non sono mai stati usati e allora – si domanda Settis – che cosa aveva in mente quel nostro remotissimo antenato? Un oggetto anche bello, una funzione che ci fa capire che la tendenza che noi chiamiamo arte fa parte della stessa essenza dell’umanità”».

Come si colloca Artist on Collecting nella ricerca di Quartz Studio? 

«Quartz è nato nel 2014 come spazio no profit dedicato al collezionismo del contemporaneo. Uno spazio-studio, con vetrina su strada, in cui invitare gli artisti ad ambientare opere che traducano pensieri in forme di grande immediatezza visiva.
Se sulla figura del collezionista d’arte c’è già una discreta letteratura, sull’artista collezionista molto meno. Il format Artist on Collecting, il cui titolo è stato mutuato dalla serie Artist on Artist Lecture della Dia Foundation di New York, espande dunque la naturale vocazione di Quartz al collezionismo, provando ad indagarne l’urgenza e mettendo a fuoco il ruolo degli oggetti e la funzione delle immagini nella pratica degli artisti intervistati. Su invito di Quartz, la Collezione Maramotti di Reggio Emilia, condividendo le intenzioni del format, ha promosso la realizzazione di alcuni video sugli artisti della propria collezione».

Come vengono scelti gli artisti? 

«Gli artisti intervistati sono stati selezionati tra quelli che hanno esposto, o che realizzeranno dei progetti per Quartz nel 2022, nonché, naturalmente, sulla base della loro personale inclinazione a collezionare. Nel 2021 Quartz Studio ha collaborato con 4 film maker in 6 città (Berlino, New York, Vienna, Milano, Torino, e Nizza) coinvolgendo artisti italiani ed internazionali tra Europa (Austria, Danimarca, Francia, Germania, Israele, Italia, UK) e Stati Uniti (Porto Rico e USA). Questa la lista completa degli artisti coinvolti: Jonathan Monk (Leicester, UK, 1968), Isa Melsheimer (Neuss, Germania, 1968), Gernot Wieland (Horn, Austria, 1968), Adrien Missika (Parigi, Francia, 1981), Sarah Ancelle Schönfeld (Berlino, Germania, 1979) e Katja Kublitz per Yarisal & Kublitz (Ronnie Yarisal, 1981, Ginevra, Svizzera e Katja Kublitz, 1978, Copenaghen, Danimarca) filmati a Berlino da Sebastian Krügler (Darmstadt, Germania, 1975); Lihi Turjeman (Tel-Aviv, Israele, 1985), Giovanni Kronenberg (Milano, Italia, 1974) e Salvatore Arancio (Catania, Italia, 1974) filmati rispettivamente a Torino, Milano e Nizza da Giuseppe Bisceglia (Cosenza, Italia, 1985); Andreas Fogarasi (Vienna, Austria, 1967) e Martina Steckholzer (Vipiteno, BZ, Italia, 1974) filmati a Vienna da Tomas Eller (Merano, BZ, Italia, 1975). Nella cornice della collaborazione con la Collezione Maramotti, infine, sono stati commissionati i video di Enoc Perez (San Juan, Porto Rico, 1967) e Mattew Day Jackson (Los Angeles, USA, 1974) filmati a New York da Anne Marie Taylor (Newport Beach, California, USA, 1990). L’intenzione è quella di proseguire l’indagine anche nel 2022».

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