19 maggio 2021

Biennale Architettura: tre video per esplorare lo “spazio” del Padiglione della Lituania

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Le opere di Julijonas Urbonas nei cortometraggi dell'artista francese Alexandre Humbert, per anticipare il Padiglione della Lituania alla Biennale di Architettura di Venezia

Julijono Urbono, projekto "Orgazmo karuselė" (2015)

Come ragionerebbe un extraterrestre? Quali forme, quali idee potrebbero scaturire dalla sua creatività? Sono alcune questioni affrontate dalla Lithuanian Space Agency, organizzazione spaziale fondata dall’artista, designer, ingegnere e ricercatore Julijonas Urbonas, che presenterà i risultati dei suoi studi al Padiglione della Lituania della Biennale di Architettura di Venezia. Lo scopo di questa istituzione fittizia è studiare l’immaginazione extraterrestre e l’estetica gravitazionale e, per farci addentrare in questa lunga ricerca, che ci riguarda molto da vicino, anche se i termini e le prospettive sono a misura cosmica, l’Istituto Lituano di Cultura con il sostegno dell’Accademia di Belle Arti di Vilnius presentano i film Standing, Falling e Levitating di Alexandre Humbert, incentrati sulle opere Urbonas.

Alla Biennale di Architettura di Venezia, la Lithuanian Space Agency presenterà Planet of People, uno speciale studio di fattibilità artistico-scientifica: un esperimento sull’idea di un pianeta artificiale formato da corpi umani, che funziona come un’installazione architettonica interattiva. Il suo centro è uno scanner 3D che scansiona il corpo umano dello spettatore e lo trasforma in un modello di simulazione di bioarchitettura tridimensionale. Il laboratorio LSA sarà situato nella chiesa rinascimentale di Santa Maria dei Derelitti, costruita nel 1575. Il progetto è curato dal Rettore dell’Università delle Arti e del Design di Karlsruhe, Jan Boelen, e commissionato dalla curatrice-ricercatrice di architettura Julija Reklaitė, direttrice del centro delle arti e dell’educazione Rupert.

«Tutti i miei progetti si basano su coreografie molto specifiche. Penso a come la gravità influenzi non solo i nostri corpi, ma anche l’immaginazione, le norme etiche e morali stabilite. Forse è per questo che molte opere si trasformano in “cipolle” di teorie sociologiche, culturali o anche politiche. Più strati ci sono, maggiori sono le possibilità che il pubblico si metta a piangere», ha dichiarato Urbonas.

«Nel creare queste storie video, volevo che gli stessi spettatori mettessero in discussione la loro posizione nello spazio», ha commentato Alexandre Humbert. «Gli otto prototipi di opere di Julijonas Urbonas presentati nei film permettono agli spettatori di essere introdotti e coinvolti nella ricerca sull’estetica gravitazionale, portata avanti dall’artista da oltre un decennio», ha continuato il regista francese che da tempo porta avanti il progetto  Object Interview”, brevi filmati di un minuto su oggetti d’arte e di design.

Insomma, cosa si nasconde dietro la superficie liscia dell’acciaio inossidabile? In che modo un oggetto, un corpo, possono interagire con la forza di gravità? Nei tre video di introduzione, vedremo le costruzioni di Julijionas Urbonas, i prototipi del design gravitazionale. «Nella mia ricercache consiste nello scrivere e costruire “Oggetti Cinematografici”, è davvero importante sfidare le immagini degli oggetti che rappresentiamo attraverso foto e film», ha spiegato Humbert. «Come l’oggetto stesso possa influenzare il modo di filmare, l’inquadratura, il processo di montaggio per avvicinarsi il più possibile all’approccio concettuale che c’è dietro. Nel caso di questa collaborazione con Julijonas Urbonas era davvero importante che in meno di un minuto, le persone mettessero in discussione la propria gravità come sempre accade nelle sue opere, quindi, nelle mie storie, ho cercato di far muovere gli oggetti, per costringerli a ruotare, a fluttuare nell’aria, a cadere nel vuoto, a passare dall’oscurità alla luce. Anche il suono contribuisce a generare questa sensazione».

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