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Bologna, due nuove biblioteche all’Accademia e a Palazzo Bentivoglio
Progetti e iniziative
di redazione
Nelle prossime settimane, a Bologna prenderanno vita due nuovi spazi dedicati alla trasmissione del sapere, destinati a divenire centri di studio e incontro per la comunità accademica e per il pubblico. Da un lato, l’Accademia di Belle Arti riapre la sua storica biblioteca, un luogo che torna finalmente fruibile dopo anni di chiusura e restauri. Dall’altro, Palazzo Bentivoglio svela al pubblico la straordinaria raccolta libraria di Eugenio Busmanti, collocata in uno spazio che, pur mantenendo il fascino degli arredi originali, si apre al dialogo con l’arte contemporanea.
La Biblioteca dell’Accademia: un omaggio a Vincenza Riccardi Scassellati
Il 3 ottobre 2024, nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, verrà inaugurata la nuova Biblioteca dedicata a Maria Vincenza Riccardi Scassellati, storica dell’arte e prima direttrice donna dell’istituzione. Il suo fondo personale, donato dalla famiglia, arricchisce un patrimonio già notevole, che oggi vanta oltre 30mila volumi. Non si tratta solo di una riapertura: è un tributo a una figura che ha segnato la storia dell’arte bolognese e che con il suo lavoro ha contribuito alla valorizzazione del patrimonio locale, con particolare attenzione a figure eccentriche come Antonio Basoli. La Biblioteca, dopo una meticolosa opera di catalogazione, entrerà a pieno regime a gennaio 2025, offrendo agli studiosi la possibilità di consultare un patrimonio librario unico, ora integrato nel Sistema Bibliotecario Nazionale e nel Polo bolognese.
L’installazione realizzata da Sara Colaone, visibile nell’accesso alla Biblioteca, rende omaggio all’arte del racconto visivo, con un ritratto scomposto di Riccardi Scassellati, in cui l’occhio e la mano diventano simboli di indagine e trasformazione. Questo gesto visivo, fortemente voluto dalle figure chiave dell’Accademia, la Presidente Rita Finzi e la Direttrice Cristina Francucci, sottolinea il dialogo tra il passato e il presente, un tema che attraversa anche la programmazione futura della Biblioteca, destinata a essere fulcro di nuove ricerche e del primo ciclo di Dottorati di Ricerca dell’Accademia.
Palazzo Bentivoglio: la memoria di Eugenio Busmanti in dialogo con l’arte contemporanea
Il 12 ottobre, in occasione della XX Giornata del Contemporaneo promossa dall’associazione dei musei AMACI, Palazzo Bentivoglio offrirà un’altra occasione di riscoperta del patrimonio culturale bolognese, con l’apertura della biblioteca di Eugenio Busmanti. Collezionista raffinato, Busmanti ha dedicato la vita allo studio del Neoclassicismo e del Settecento e oggi il suo fondo trova una nuova sede in un ambiente che unisce passato e contemporaneità.
Fedele alle indicazioni estetiche di Mario Praz, dagli anni Ottanta la sua teatrale casa della vita di via Marsala 20 diventò un luogo di ritrovo per il mondo della cultura di passaggio a Bologna. Nella grande biblioteca e negli altri ambienti scenografici figuravano opere di Pier Dandini, Ignazio Stern, Nicola Bertuzzi e Pelagio Palagi. La coppia di importanti tele del Mastelletta che troneggiava nel salone di ingresso, un Sansone e Dalila e una Offerta di Abigail a David, anticamente nella quadreria romana del marchese Vincenzo Giustiniani, è giunta per donazione alla Pinacoteca Nazionale di Bologna dopo la scomparsa di Busmanti.
La sua raccolta di circa 6mila volumi d’arte, insieme agli arredi della biblioteca che li ospitavano, è stata acquisita da Palazzo Bentivoglio. Gli arredi originali della sua dimora di via Marsala sono stati fedelmente ricostruiti ma l’atmosfera si arricchisce della presenza di opere d’arte contemporanea, tra cui quelle di Sophie Ko e del duo Elmgreen & Dragset, che dialogano con l’architettura creando uno spazio di riflessione. Nel grande salone, lo spazio è riconfigurato da Andreas Angelidakis con il sistema di solidi componibili POST-RUIN Bentivoglio (2020), che ironizza e sovverte l’idea della rovina monumentale, offrendo un morbido teatro di sedute per la consultazione dei libri. Dopo un attento lavoro di schedatura in OPAC, è oggi a disposizione del pubblico per la consultazione.