12 novembre 2021

Carrara, e il progetto delle città creative

di

A Carrara un'occasione di confronto tra le Città Creative italiane, e sulle strategie post pandemia di rigenerazione dei centri storici e dei territori: il nostro report

Studio Nicoli, Carrara. Ph. Copyright Michele Ambrogi

Ripensare le città attraverso una idea di sviluppo sostenibile che metta in primo piano Creatività, Arte ed Artigianato insieme al ruolo dell’artista e dell’artigiano come motori di rigenerazione urbana.
Questo è l’obiettivo del Creativity Forum for the UNESCO Creative Cities, che si è svolto a Carrara nella sua prima edizione. Un’occasione di confronto tra le Città Creative italiane sulle strategie post pandemia di rigenerazione dei centri storici e dei territori, in linea con l’Agenda Globale 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Un Forum che diventerà appuntamento annuale per istituzioni ed esperti nei settori dell’arte, dell’artigianato, dell’architettura e della comunicazione provenienti dalle 11 Città Creative italiane.
Una rete, nata nel 2004, che ha identificato la creatività come elemento strategico per il proprio sviluppo urbano sostenibile; duecentoquarantasei città in diversi paesi del mondo di cui undici in Italia: Bologna, Fabriano ,Torino, Roma, Parma, Milano, Pesaro, Carrara, Alba, Biella e Bergamo.

Creativity Forum for the UNESCO Creative Cities

Chiediamo a Federica Forti, assessora alla Cultura del Comune di Carrara, cosa è stato il Forum ospitato a Carrara: “Questo Forum – ci risponde l’Assessore – è il primo progetto che le Città Creative Italiane abbiamo mai fatto tutte insieme. Fra l’altro Carrara è sia co-coordinatore per le città italiane insieme a Fabriano e Pesaro ma anche co-coordinatore mondiale del nostro cluster (artigianato e arti popolari). Cosa contiene la Carta finale redatta dal Forum? “La Carta Finale è una sorta di roadmap. Un vademecum per lo sviluppo sostenibile dei centri e delle periferie attraverso il ruolo chiave attribuito ad artista ed artigiano come motori della rigenerazione. La Carta e la Dichiarazione di Carrara sono documenti aperti, portano il nome di Carrara ma sono universali in quanto prodotto super partes. Frutto del lavoro di quindici esperti nominati dalle undici città creative, sotto il nume tutelare ed il cordinamento scientifico della Fondazione Pistoletto di Biella con Paolo Naldini – direttore e Michele Cerutti But e Laura Barreca, docente e direttrice del nostro Museo Mudac- Museo delle Arti Carrara”.

Parlando di rigenerazione urbana attraverso arte ed artigianato impossibile non chiedere un parere a Luciano Massari, Direttore di un luogo di eccellenza quale è a Carrara l’Accademia di Belle Arti, in quale modo si inserisca sul territorio di una città individuata dal Creativity Forum il lavoro culturale di una Istituzione importante quale lui dirige.
“L’Accademia di Belle Arti di Carrara – ci risponde Massari – ha svolto, da prima del Forum, un lavoro culturale sul territorio andando ben oltre la sua funzione didattica. In questi ultimi anni i legami con il territorio sono stati potenziati: dall’inizio del mio primo mandato direttoriale ho sempre pensato a un’istituzione aperta, che non fosse inaccessibile e situata in un bel palazzo, avulsa dal mondo che la circonda. Del resto i giovani che vengono a studiare a Carrara non restano 24 ore su 24 rinchiusi in Accademia, ma vivono in città e con le attività cittadine, con le difficoltà quotidiane che la città presenta, si confrontano. Dunque il lavoro intrapreso è sempre stato un lavoro di relazione: con le istituzioni, pubbliche e private, perché in una città così piccola non si può prescindere da un dialogo continuo con certe realtà che è il primo passo per garantire un “ben-essere” diffuso tra i nostri studenti. Poi abbiamo avviato anche un’apertura verso la cittadinanza: un’apertura non solo metaforica ma reale, organizzando e ospitando conferenze, spettacoli, eventi culturali, mostre e visite guidate al nostro patrimonio artistico. L’Accademia, inoltre ha sempre preso parte attivamente e in modo propositivo alle manifestazioni che si svolgono in città. Anche in occasione di questo Forum il nostro compito è stato quello di condividere le nostre esperienze e le nostre proposte culturali e didattiche con un’attenzione alle ricadute sul territorio, che poi sono quelle strettamente legate alle professionalità che in Accademia andiamo formando”.

Carrara, negli studi

Ma è davvero possibile attraverso iniziative come queste proteggere e potenziare concretamente di chi decide di “fare arte” oggi ?
“È innegabile – ci risponde Massari – che la costruzione di reti sia importante per lo sviluppo e il potenziamento della pratica artistica. I numerosi network, (nazionali o internazionali, tra soggetti pubblici o tra soggetti indipendenti) che nascono in ambito artistico già da qualche anno, vengono additati dagli addetti ai lavori come vie percorribili. Il futuro è già arrivato, è già sotto ai nostri occhi. Non resta che tradurre le parole in fatti”.
Fare arte, e venire a fare arte, a Carrara può diventare simbolo di quella rigenerazione urbana, sociale ed ambientale del territorio tutto che auspica l’Unesco per le Città individuate nel Creativity Forum? “Gli auspici dell’Unesco si possono concretizzare se si ha lungimiranza e umiltà: lungimiranza di capire quale è lo sviluppo che veramente vogliamo e come far sì che ogni idea prenda la direzione migliore. L’umiltà, invece, serve a ricordarci che questo Forum non è un punto di arrivo, ma è solo un punto di partenza e dalla “carta” si deve passare a costruire le fondamenta di un edificio solido destinato a rimanere in piedi per molto tempo e che per molto tempo non perda un ottimo grado di funzionalità per chi lo abita. Senza queste premesse sarà sempre più difficile che i giovani continuino a fermarsi a Carrara una volta concluso il ciclo accademico”. Ed è su questo ultimo punto che diventa fondamentale il controllo affinchè si attuino i propositi affascinanti contenuti nei documenti istituzionali. Controllo, vigile e che non ammette sconti, diventato obiettivo degli artisti che hanno partecipato al progetto del Creativity Forum, confidando per primi nella volontà di cambiamento la cui necessità avvertono più di tutti sulla loro pelle.

Cavi Apuane, Carrara

Incontriamo, quindi, Juan Carlos Allende, presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Oltre che riunisce ad oggi moltissimi degli artisti che operano nel territorio di Carrara e promotore dell’iniziativa Studi Aperti che ha mostrato in questi anni a tantissimi visitatori la bellezza del lavoro dell’Arte che si fa in una città cosi particolare e unica
“Ad oggi noi – ci dice Allende – abbiamo su Carrara circa 50 studi con una media di 4 artisti a studio e come associazione siamo arrivati a centocinquanta artisti associati. Nella prima edizione dell’iniziativa di Studi Aperti del 2019 erano ottanta e con una generazione di partecipanti molto più anziana di quella che abbiamo oggi. Abbiamo collaborato tantissimo al Progetto delle Città Creative Unesco, così come abbiamo fatto con il Comune di Carrara e continueremo ad esserci e a farlo. Ma saremo vigili perché noi dobbiamo poter lavorare prima di tutto. Io ho voluto esserci per sentire cosa si progetta perché gli artisti si sono stancati di ascoltare. Abbiamo preteso di essere ascoltati e abbiamo voluto parlare in ogni singolo incontro. Se vogliamo che la Città cresca vogliamo che sia data agli artisti la concreta possibilità di avere contributi reali per lavorare. Il nostro lavoro non è volontariato, abbiamo bisogno di strumenti efficaci. Piattaforme, possibilità di comunicazione, visibilità, incremento del turismo. Tutto il discorso sulle Apuane deve cambiare rotta”, ci racconta. ”Durante il Forum sono state visitate le cave ma la mia domanda è vogliamo davvero guardare dall’altra parte? Vogliamo davvero il cambiamento? Se lo vogliamo dobbiamo portare i funzionari e i giornalisti e chi arriva a vedere invece gli studi degli artisti. Tutti, anche quelli più disagevoli. Tutti i luoghi dove si fa arte perché questi vanno sostenuti. È questione di lungimiranza ed è importantissimo per attuare il Progetto del Creativity Forum. Abbiamo collaborato tantissimo con questo e anche con il Comune di Carrara ma saremo vigili perché noi dobbiamo poter lavorare prima di tutto e sappiamo quello che ci serve. A Carrara abbiamo i migliori studi d’arte, siamo i migliori e la visibilità deve essere dove l’arte si fa e non solo nei salotti”.

E la location di Carrara come ospite del Creativity Forum rappresenta l’esempio più chiaro di come documenti istituzionali che tutelino arte, creatività, territorio, paesaggio, ambiente e sostenibilità debbano raccogliere la sfida di trovare una sintesi, perché il Progetto si attui, fra quello che è l’oggi e il futuro prossimo che si programma. Luoghi per la cui riprogettazione creativa e sostenibile vanno rivisti molti dei criteri dell’industria che su quel territorio insiste, per esempio, e le Apuane sono simbolo di questo. Già nel 2016 Salvatore Settis, Paolo Maddalena e Andrea Camilleri scrissero, in un ’appello firmato da una infinità di intellettuali, che: “Le Alpi Apuane sono una parte importante dell’ecosistema del nostro paese, ed è dovere dei cittadini difenderle contro il loro sfruttamento intensivo e il continuo prelievo di marmo dalle cave”.

Carrara

Torniamo allora all’Assessora di Carrara Forti, per chiedere come sia possibile far coesistere questi temi, fra l’altro fondamentali per l’’Unesco, con quello che accade sulle Apuane in materia di sfruttamento selvaggio delle risorse naturali e di depauperazione del paesaggio? Cosa sia stato fatto o è in programma nell’ambito della riprogettazione creativa sia del centro storico che dell’intero territorio?
“I PABE (piano attuativi dei bacini estrattivi) – ci risponde Forti – hanno finalmente salvato sorgenti e crinali. Il regolamento del marmo ha costruito il sistema di premialità che invita gli industriali ad investire su cultura e turismo, oltre che a proteggere e garantire la filiera corta”. Alla luce di questi inizi di cambiamento, allora, ben vengano progetti come questo delle Città Creative Unesco. Ben venga l’idea di valorizzare chi fa arte, chi crea. Chi può essere motore di sviluppo culturale, sociale, economico di un territorio, di rimodulazione di scempi di antropocene industriale che apportano benefici solo a pochi. Essere una Città della rete “Creative Cities” Unesco vuol dire fare della creatività, dell’industria culturale e anche gastronomica, l’obiettivo del proprio sviluppo urbano sostenibile, facendo rete con altre realtà complementari, parti di un processo di creazione di Bellezza e incremento di qualità della vita.

In bocca al lupo a Carrara allora e a tutte le undici città che hanno voluto fortemente essere parti di questo Forum. In bocca al lupo anche agli artisti, agli artigiani, e al loro vigile confidare che tutto questo accada e non restino solo salotti e pronunce istituzionali. Siamo certi che lo faranno ed è una bella sensazione. Lo faranno perché per loro tutto questo è Vita, lavoro, passione quotidiana e sono davvero gli unici che non hanno bisogno di parole.

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