19 febbraio 2021

Con “Dear You”, il MAMbo spedisce la corrispondenza di sei artisti

di

Il MAMbo di Bologna presenta "Dear You", progetto a cura di Caterina Molteni: le opere di sei artisti inviate attraverso la corrispondenza postale, per riflettere sull'isolamento

Mambo Dear You

Intimo, privato, confidenziale, aperto a una condivisione ponderata, sincero in ogni caso, percorso dal flusso, così individuale e inequivocabile, della grafia. Lo spazio della lettera, ormai distante dalla nostra quotidianità, è una dimensione da esplorare e a farcela riscoprire, in tutte le sue sfumature di senso e sensazione, è Dear You, il nuovo progetto presentato dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, a cura di Caterina Molteni, che utilizzerà la corrispondenza postale come forma di comunicazione e di ricezione dell’opera.

Hamja Ahsan (Londra, 1981), Giulia Crispiani (Ancona, 1986), Dora Garcia (Valladolid, 1965), Allison Grimaldi Donahue (Middletown, 1984), Dvid Horvitz (Los Angeles, 1982), Ingo Niermann (Bielefeld, 1969), sono gli artisti coinvolti, tutti impegnati, in vario modo, in una ricerca ibrida tra poesia, scrittura, performance, e «Invitati a riflettere sui confini e sulle potenzialità dello spazio intimo e individuale, osservando l’intimità non solo come dolorosa solitudine ma come luogo di una possibile e fiorente autodeterminazione», spiega Molteni. Ognuno degli artisti invierà la propria lettera a chiunque ne faccia richiesta, compilando questo form entro il 14 marzo 2021. Le lettere saranno inviate a cadenza bisettimanale, da marzo a maggio 2021.

«Concepite come poesie, brevi racconti, istruzioni per atti performativi e come dispositivi relazionali, le opere in forma di lettera dialogano con la dimensione creatrice del linguaggio, guardando alla lettura come una esperienza trasformativa», continua Molteni. «Allo stesso tempo, le artiste e gli artisti riflettono su temi di fondamentale rilevanza nella nostra contemporaneità come la perdita di contatto fisico e le relative ripercussioni sulla vita emotiva, l’indebolimento della vita sociale condivisa, e la necessità di creare nuove strategie di relazione e di cura al di là dell’esperienza digitale».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui