14 novembre 2025

A Palazzo Grassi di Venezia, due giorni per ripensare l’educazione museale

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A Palazzo Grassi, sede veneziana della Pinault Collection, si discute del rapporto tra arte e pubblico, attraverso le esperienze dei servizi educativi delle istituzioni culturali internazionali

I servizi educativi rappresentano oggi uno dei cardini dell’identità museale, dispositivi culturali che trasformano il museo in un luogo vivo, permeabile alla società, dove il patrimonio diventa occasione di inclusione e partecipazione. Educatori, mediatori e curatori didattici operano come ponte tra le opere e le comunità, interpretando le collezioni e rendendo accessibili linguaggi spesso complessi. E in un momento storico che chiede ai musei di essere sempre più aperti e socialmente attivi, la riflessione su questa funzione diventa quindi una necessità strategica, oltre che civile.

È in questo contesto che Venezia si prepara a celebrare i dieci anni di Grand Tour, il format ideato da Palazzo Grassi – Punta della Dogana, sede veneziana della Pinault Collection, che dal 2015 porta nella città lagunare le esperienze più innovative dell’educazione museale internazionale. Il 14 e 15 novembre, al Teatrino di Palazzo Grassi si terrà un appuntamento speciale che riunisce tutte le istituzioni che hanno partecipato alle edizioni precedenti, trasformando l’anniversario in un momento di confronto collettivo e di sperimentazione aperta al pubblico.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (2015), Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze (2016), Centre Pompidou di Parigi (2017), Manifesta 12 a Palermo (2018), lo S.M.A.K. Stedelijk Museum voor Actuele Kunst di Gand in Belgio (2019), MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma (2020), ECAL/Ecole cantonale d’art de Lausanne di Losanna in Svizzera (2021), Van Abbemuseum di Eindhoven nei Paesi Bassi (2022), Haus der Kulturen der Welt di Berlino in Germania (2023) e Mucem, Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée, di Marsiglia (2024). Sono queste le istituzioni che negli ultimi dieci anni hanno contribuito a costruire il patrimonio di pratiche e riflessioni di Grand Tour. E per questa edizione celebrativa, tutte tornano a Palazzo Grassi, portando la loro esperienza in un denso programma di incontri riservati ai professionisti, workshop e attività partecipative.

Cinque tavoli tematici per leggere le sfide dell’educazione museale

La due giorni si apre oggi, 14 novembre, con un incontro riservato ai professionisti, articolato in cinque tavoli di discussione che affrontano le sfide centrali dell’educazione museale contemporanea: Learning, Caring, Out-reaching, Being part, Mediating & Sharing. Ogni tavolo è guidato da due moderatori che hanno curato edizioni passate di Grand Tour, per dialogare su metodi, criticità e prospettive.

I risultati di questo lavoro collettivo verranno restituiti la mattina del 15 novembre, sempre al Teatrino di Palazzo Grassi, attraverso le illustrazioni dell’artista Roberta Ragona (Tostoini), che tradurrà visivamente processi, idee e intuizioni emerse durante le discussioni.

Palazzo Grassi HACK: il museo come laboratorio aperto

Nel pomeriggio di sabato,15 novembre, dalle 15 alle 17, Grand Tour si apre al pubblico con Palazzo Grassi HACK, un articolato programma di workshop e laboratori ospitati all’interno della mostra di Tatiana Trouvé, La strana vita delle cose. Le istituzioni invitate condurranno una serie di attività, tra condivisione, scrittura, ascolto, gioco e immaginazione.

Dal dialogo sugli opposti di Hors-sol alle pratiche di scrittura automatica, dalle letture biografiche legate agli oggetti alle carte di interpretazione progettate da Manifesta, fino all’urlo pubblico come gesto comunitario e allo “scambio di sogni”, ogni laboratorio rivela un approccio diverso alla mediazione museale, offrendo ai visitatori l’occasione di sperimentare la varietà di linguaggi e pratiche che definiscono i servizi educativi contemporanei.

Il calendario completo è disponibile sul sito di Palazzo Grassi.

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