16 ottobre 2025

Doors of Change, aprire le porte del patrimonio: innovazione e comunità si incontrano

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Dal 17 al 19 ottobre, Doors of CHANGE apre 60 luoghi della cultura in tutta Italia, con esperienze interattive tra tecnologia e arte, per una cittadinanza attiva

Battistero degli Ariani

Il patrimonio culturale italiano non solo come fotografia del passato ma come piattaforma attiva di innovazione. Dal 17 al 19 ottobre, oltre 60 luoghi della cultura in tutta Italia, dal Parco letterario Grazia Deledda di Galtellì al Sito Archeologico di Centuripe, da Palazzo Vecchio di Firenze all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, partecipano a Doors of CHANGE, l’iniziativa della Fondazione CHANGES che trasforma musei, archivi, biblioteche e parchi archeologici in laboratori di sperimentazione.

L’evento non si limita a visite o mostre: prevede più di 70 esperienze in presenza e 30 digitali, tra laboratori, performance, tour virtuali, podcast e ambienti immersivi. Ogni progetto nasce dalla logica di rendere il patrimonio accessibile, interattivo, capace di attivare comunità e territori, non solo di raccontare storie dal passato.

Fondazione CHANGES coordina un partenariato nazionale di 25 enti tra università, centri di ricerca e imprese, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con fondi PNRR e organizzato in nove Spoke tematici. Dai paesaggi storici alle tecnologie immersive per musei, fino alla protezione dei beni dai rischi naturali e antropici, gli Spoke sperimentano strumenti concreti e replicabili: gemelli digitali, monitoraggio predittivo dei monumenti, protocolli di restauro ecocompatibile, piattaforme con dati interoperabili.

L’innovazione dei luoghi sarà accompagna dalla partecipazione delle comunità locali, che non saranno solo spettatrici ma co-progettiste dei progetti culturali. L’obiettivo è trasformare il patrimonio in risorsa condivisa, con impatto sociale, educativo ed economico. Il dialogo tra tecnologia, ricerca e cittadini permette di misurare concretamente i risultati, riducendo il divario tra chi ha accesso al patrimonio e chi ne resta ai margini.

Monastero dei Benedettini

Le sperimentazioni attuali evidenziano l’efficacia di questo approccio. La digitalizzazione partecipata di archivi dialettali, il monitoraggio ambientale dei siti monumentali, i materiali sostenibili per il restauro, le esperienze immersive nei musei sono solo alcuni degli strumenti di cui i visitatori possono godere al giorno d’oggi. Ogni tassello conferma che il patrimonio, se gestito con visione e collaborazione, può diventare motore di rigenerazione territoriale.

Valle dei Templi

Doors of CHANGE restituisce così al patrimonio italiano la sua dimensione viva: non più solo memoria ma infrastruttura per ricerca, lavoro e coesione sociale. In questa prospettiva, ogni museo, archivio o parco archeologico diventa nodo di un sistema nazionale che unisce tradizione e innovazione, passato e futuro, cultura e comunità.

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