18 aprile 2010

GALLARATE DA MUSEO

 
Inaugura il Maga, raggiungendo nei soli tre giorni dell’opening 7mila visitatori. L’intento è tutt’altro che localistico: il goal sarà posizionarsi come una delle strutture di riferimento del panorama nazionale. Con una storia che risale al 1966 e uno spazio nuovo di zecca. Succede a Gallarate...

di

Un nuovo museo per la città di Gallarate ha appena aperto
al pubblico dopo un notevole tam tam e un investimento di energie economiche e
politiche non indifferente. L’acronimo, ormai d’obbligo, è MAGA – Museo d’Arte
di GAllarate, con l’augurio che l’istituzione possa entrare a far parte sin
dalla sua inaugurazione del pantheon dei musei nazionali, con la sua mole
importante e una collezione di circa 5mila opere.
La storia affonda le
radici nella Galleria d’Arte Moderna della città, fondata nel 1966 e diretta
fino al 1998 da Silvio Zanella, artista scomparso nel 2003 e che si è adoperato per
costruire la collezione anche grazie alle acquisizioni del Premio Arti Visive
Città di Gallarate, istituito nel 1950 con l’intento di dar voce alla
creatività in progress. Con la progettazione del nuovo museo, le istituzioni
del territorio scelgono di dar vita a una fondazione a questi dedicata, che
vede alla presidenza Angelo Crespi, mentre la direzione dello spazio è affidata
a Emma Zanella, con cui Exibart aveva già avuto modo di commentare la nascita del museo
nel 2007, anticipandone intenzioni e contenuti. Complice dell’operazione è il
Ministero dei Beni Culturali, socio fondatore del museo, che sigla l’accordo
con il Comune di Gallarate. Lo spazio, di circa 5mila mq, situato alle porte
del centro storico, nasce sulle spoglie di un edificio di archeologia
industriale, con soffitti alti e ampi locali, ristrutturato su progetto dello Studio Pandakovic e Associati.
L'ingresso del MAGA, il nuovo museo di Gallarate
Il museo
si sviluppa oggi su tre livelli. Al piano terra c’è il bar e il bookshop, mentre
gli spazi per la didattica, i laboratori, le location per gli eventi
collaterali, eventuali presentazioni o concerti sono distribuiti sui piani
successivi. Mostra temporanea e collezione si spartiscono, invece, la notevole
metratura restante, guidando lo spettatore in un percorso a spirale, che ha
come fulcro principale l’atrio d’ingresso, sempre visibile attraverso balconate
e parapetti. Una impostazione che fa immediatamente pensare a una più che
probabile ispirazione tratta dal Guggenheim di New York firmato da Frank
Lloyd Wright
.
Se la collezione è indubbiamente interessante,
con una vocazione nazionale che raccoglie, tra le altre, opere di Felice
Casorati
, Mario Sironi, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Ennio Morlotti, fino a una discreta
rappresentanza di artisti optical, da Grazia Varisco a Gianni Colombo, fino a Nanda Vigo, l’allestimento
potrebbe dar adito a discussioni, costringendo le opere (tre a tre, quattro a
quattro) in box ritagliati nello spazio attraverso pannellature in cartongesso,
che impongono allo spettatore di zigzagare lasciando poco spazio
all’inserimento di installazioni o tele di formato più ampio. Tuttavia, alcune
grandi “tele” di Studio Azzurro trovano la loro collocazione in un’area
adiacente, dove il sistema di compartimentazione è escluso.
Amedeo Modigliani - Nudo - 1917 - cm 73x116,7 - olio su tela - Solomon R. Guggenheim Museum, New York
Diversamente, la mostra temporanea – la prima
è dedicata ad Amedeo Modigliani – dispone tele, documenti, disegni su due
navate e su un corridoio centrale, nel quale si alternano le teche e i pannelli
quadrangolari, sostenuti dal basso e dall’alto da sottilissimi elementi in
alluminio, che incorniciano così la parete di fondo. Al centro, una nicchia a
bugnato bianco rivela un dipinto nelle sue versioni fronte e retro, riducendo
ulteriormente l’effetto dell’illuminazione.
Ben congegnati i percorsi didattici,
realizzati con l’ausilio di strumenti audiovisivi e pannelli digitali, che
dimostrano l’esigenza del museo e della sua direzione di cercare un rapporto
profondo con il pubblico (e il territorio), che non a caso, e nonostante la
confusione dell’inaugurazione, ne ha affollato le sale, raggiungendo quota
7mila in soli tre giorni.

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del Maga

santa nastro

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n.
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dal 19 marzo al 19 giugno 2010
Amedeo
Modigliani – Il mistico profano
a cura di Cinzia Chiari
MAGA – Museo d’Arte di GAllarate
Via Egidio De Magri, 1 – 21013 Gallarate
(VA)
Orario: da martedì a domenica ore 9.30-19.30
Ingresso: intero € 8; ridotto € 5
Catalogo Electa
Info: +39
0331791266
; www.museomaga.it

[exibart]


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