12 settembre 2022

Godai Fest: musica e arti visive si incontrano nella Mole di Ancona

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I cinque elementi della natura raccontati in note e in arte contemporanea: negli spazi della Mole Vanvitelliana di Ancona, va in scena l'esperienza multisensoriale del Godai FEST

Loredana Longo

Un festival multidisciplinare in grado di unire la musica all’arte visiva e performativa. È quello che ha appena debuttato ad Ancona, negli spazi della Mole Vanvitelliana, con il Godai FEST, che propone un viaggio artistico attraverso i “cinque grandi” elementi della natura: Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Vuoto, che nella filosofia Giappone vengono denominati appunto “Godai”.

Cristiano Carotti

Nato da un’idea dell’artista Rodrigo D’Erasmo e del produttore Daniele “ilmafio” Tortora, il nuovo festival multidisciplinare, sostenuto e organizzato da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura in collaborazione con AMat e Fondo Mole Vanvitelliana e con YO your opportunity – Polo 9nell’ambito di “La Mole. Cultura Presente”, con il contributo di Fondazione Cariverona, ha debuttato in città il 7 settembre. Con l’evento “Road to GODAI Fest” che anticipa l’extended version dell’edizione 2023, si svilupperà in un’unica giornata, durante il quale, all’interno della suggestiva location della Mole Vanvitelliana, sono stati individuati cinque ambienti diversi a ognuno dei quali corrisponde ogni singolo elemento della natura (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Vuoto) e il rispettivo curatore, con il compito di sviluppare il tema attraverso una propria performance, insieme a quella di altri artisti da lui scelti.

Christopher Domiziani

A ciascun elemento, quindi, corrisponde una diversa rappresentazione e una chiave espressiva e interpretativa differente. Mettendo così insieme cinque proposte di declinazione artistica e performativa, che in un’unica ma intensa giornata ha dato un assaggio di quello che potrà essere il futuro format completo, articolato su cinque giornate, che verrà presentato nel 2023.

Lulu Nuti

I curatori coinvolti nel progetto sono: Valerio Lundini (Terra), Diodato (Acqua), Meg (Fuoco), Gemitaiz (Aria), Vasco Brondi + Silvia Calderoni (Vuoto), mentre a completare l’esperienza artistica e sensoriale è l’opera visiva di Cristiano Carotti e White Noise, attraverso sei installazioni d’arte contemporanea: una per ogni elemento d’origine e una che li contiene tutti e cinque.

Luca Grimaldi, Jonathan Vivacqua

Gli altri artisti coinvolti nello sviluppo dei singoli temi sono: Loredana Longo (Fuoco), Lulù Nuti (Acqua), Jonathan Vivacqua (Vuoto), Luca Grimaldi (Aria), Christopher Domiziani (Terra) e, appunto, Cristiano Carotti.

«L’idea di questo Festival – spiega l’ideatore del festival, Rodrigo D’Erasmo – nasce dal desiderio e dall’esigenza di creare un qualcosa che abbatta definitivamente qualsiasi recinto di genere e che permetta a tutti (organizzatori, artisti, spettatori, curiosi) di assistere a performance non convenzionali mettendole in dialogo e relazione tra loro per indagare gli elementi e la loro forza comunicativa ed espressiva, cercando di tracciare un filo comune tra di essi». Un nuovo concept, dunque, e una nuova sfida anche per la città che lo ospita: e a giudicare dal successo della prima edizione di singola giornata, si può già parlare di esperimento riuscito.

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