24 marzo 2004

Isernia s’è desta

 
Da orgogliosa roccaforte del Sannio a piccolo capoluogo di provincia al di fuori di quasi tutti i circuiti turistici e culturali. Isernia cerca il riscatto attraverso l’arte contemporanea. Con un nuovo museo pubblico, il MACI, voluto dall’amministrazione provinciale, curato da Luca Beatrice e diretto da Pietro Campellone, cui abbiamo rivolto questa intervista…

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Il Maci di Isernia è di fatto l’unico Centro d’Arte Contemporanea del Mezzogiorno. Una bella responsabilità…
Vivo nel mondo dell’arte contemporanea da circa vent’anni, e mi sento totalmente coinvolto. Più di una bella responsabilità credo potrà essere un bel… divertimento!

Di che spazi espositivi si avvale il Maci? Gli spazi aumenteranno con il tempo o siete già a regime?
Si tratta di un’iniziativa della Provincia di Isernia anche se sta per essere coinvolta dirattamente la Regione Molise. Il Maci, ubicato nel palazzo della Provincia, occupa attualmente una superficie iniziale di circa 500 mq. Le dimensioni, però, certamente saranno raddoppiate entro il 2004.
Il direttore Pietro Campellone
Parliamo del pubblico. Esiste nella piccola Isernia un minimo di humus ecettivo per iniziative di questo tipo? Quale bacino d’utenza avete preso in considerazione? Il Casertano? Roma? Napoli?
Il bacino d’utenza è attualmente costituito dalle tre regioni confinanti appunto, ma avendo deciso di organizzare solo mostre di livello internazionale, confidiamo come già avvenuto in questa mostra inaugurale di avere presenze da tutta Italia e dall’estero.

E’ andata bene l’inaugurazione del Maci?
Il risultato dell’inaugurazione è stato davvero ragguardevole.

Come si configura la figura del critico Luca Beatrice nel Maci? E’ di fatto il curatore del Museo?
Luca Beatrice, essendo persona a mio avviso molto competente, può essere di fatto considerato il curatore del Museo d’Arte Contemporanea di Isernia. Almeno fino a che lui lo vorrà…

MACI - Luca BeatriceDopo la grande collettiva inaugurale quali saranno i prossimi appuntamenti espositivi? Avrete anche modo di fare attenzione alla creatività locale?
La prossima mostra che si terrà in Luglio sarà inerente ad un tema pressoché inedito di un importante personaggio dell’arte contemporanea: Mario Schifano, oltre a presentare una rosa di emergenti locali e interregionali. Quest’ultimi però esporranno in una sezione creata ad hoc per loro denominata Isart.

massimiliano tonelli

[exibart]

5 Commenti

  1. Finalmente…un Museo d’Arte Contemporanea in Italia, e soprattutto nel Sud del riscatto, che viene a rafforzare sempre più l’idea progettuale che la “Fabbrica del Sud” è quella del Turismo,e che una delle strade certe da percorrere, per la riqualificazione del Mezzogiorno,sono l’arte e la cultura. Vent’anni fa era solo un sogno di pochi “idealisti”(tra artisti, critici e altri addetti ai lavori), rivelatesi oggi, lungimiranti e vincenti nei confronti di una classe politica,che su queste tematiche e problematiche,ci arriva solo oggi (grazie all’ultima generazione di politici). Un Museo che guarda lontano e che, dovrebbe guardare (pare), anche…vicino. Speriamo che l’attività si svolga di pari passo: con le proposte di mostre di levatura internazionale e con un censimento sul territorio (non solo del Sannio)che parte dal basso, senza dimenticare le proprie radici,e senza dimenticare di coinvolgere la gente del posto.
    E’ compito dell’Arte creare e rafforzare un legame nella continuità, con un mondo antropologico “scomparso”,non solo in modo didattico per le scolaresche,ma soprattutto in modo inusuale e con “terapie d’urto” nei confronti del luogo comune. Auguri di buon lavoro a Pietro Campellone e a Luca Beatrice

  2. Sono stato, casualmente, presente all’inaugurazione.
    Personaggi paesani che presentavano una discutibilissima collezione di qualche collezionista paesano…

  3. Una iniziativa posta in essere nello scantinato della Provincia di Isernia.
    Molto discutibile la gestione in cui un medico diviene direttore…

    Occorrerebbe “dare un’occhiata” come scrive il sig. Asciugo prima d’esprimere pareri che altrimenti restano astratte chimere!!

  4. trovo assolutamente assurdo definire museo un sottoscala dell’Ente Procincia di Isernia!

    Campellone è un medico con l’hobby per l’arte amico di un Presidente di ìProvincia…

    Andate a vedere con i vostri occhi e verificate prima di trombazzare la presunta nascita di musei d’arte contemporanea.

    E’ assolutamente una cosa provinciale e pietosa….

  5. Lo spazio museale non è affatto un sottoscala.
    Un museo dovrebbe avere uno spazio indipendente, certo, mentre il MACI per ora è situato in alcuni locali del Palazzo della Provincia di Isernia. Uno spazio appropriato, ampio e indipendente, è stato però individuato e sarà disponibile, ci si augura in tempi non troppo lunghi.
    Sicuramente il neonato museo isernino ha dei difetti organizzativi, ma costituisce un’iniziativa lodevole in un territorio in via di sviluppo, che si colloca tra le molte nate in Molise per diffondere l’arte contemporanea. All’inaugurazione della mostra “Isart” (giugno 2005) il pubblico non era affatto composto da “paesani” (come scritto nello sciocco commento di un personaggio che non abita certo in una metropoli dell’arte contemporanea!), ma di amanti d’arte e semplici curiosi, contenti dell’iniziativa e di poter ammirare una mostra allestita molto bene.
    Isernia non è avvezza al contemporaneo, ma sta cercando di contemporaneizzarsi. Ciò che il Maci dovrebbe fare è avvalersi della consulenza di professionisti del settore, per evolversi e diventare un vero museo.
    Per quanto riguarda il direttore, penso anch’io che non basti essere appassionati d’arte per dirigere un museo. Sarebbe nominare un direttore in grado di promuovere con continuità eventi ben organizzati, curati da critici d’arte.
    Si spera inoltre che tale museo mantenga la promessa di promuovere gli artisti locali, soprattutto i giovani talenti.

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