12 febbraio 2025

La nuova Querini Stampalia si racconta con una serie di poster diffusi in tutta Venezia

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Una serie di poster diffusi a Venezia, per raccontare la nuova Querini Stampalia di Cristiana Collu: «Le parole d’ordine sono radici, arcipelago, labirinto, fondamenta»

Tempo di cambiamenti alla Fondazione Querini Stampalia: con l’arrivo della direttrice Cristiana Collu, la storica istituzione veneziana avvia un nuovo corso che si preannuncia incisivo, aperto e in dialogo con il presente. Ad annunciarlo è A Wonder Poster, una campagna pubblicitaria diffusa tra calli e canali e che parla il linguaggio della città, intrecciandolo con una visione internazionale.

Otto messaggi, essenziali e potenti, campeggiano nello spazio urbano veneziano: un racconto disseminato sui muri e sulle superfici della città che, con forza e ironia, anticipa la metamorfosi della Querini Stampalia. Le frasi scelte attingono al dialetto veneziano e alla sua energia espressiva: Òeee, il richiamo dei gondolieri, diventa eco di una nuova rotta. Duri i banchi e Oro benon evocano solidità e ottimismo, mentre More vardime invita a uno sguardo attento e rinnovato. Altre espressioni, come Bea come el sol e Co rivo rivo, raccontano la luce e il movimento di questo cambiamento.

La campagna richiama direttamente A Wonder Booster, titolo del manifesto programmatico della neodirettrice Collu, in carica da settembre 2024: una dichiarazione di intenti che fa da orizzonte alla nuova Querini, un’istituzione che, dopo aver celebrato 150 anni nel 2019, si prepara a ripensare il suo ruolo nella contemporaneità, abbracciando un’attitudine open-source, collaborativa e generosa. Il 5 maggio 2025 diventa così una data simbolica, il giorno in cui la trasformazione prenderà ufficialmente forma.

Ma cosa significa, oggi, ripensare un’istituzione culturale? Cristiana Collu attinge a una visione profonda e stratificata, che prende ispirazione dalla complessità di Venezia stessa, città-labirinto e arcipelago al tempo stesso. «Le parole d’ordine sono radici, arcipelago, labirinto, fondamenta», scrive, invitando a una rilettura della storia attraverso una lente che supera gli stereotipi e scava nel cuore degli archetipi. La Querini Stampalia si ripensa come uno spazio fluido e aperto, capace di accogliere il passato e il futuro in un continuo gioco di connessioni e trasformazioni.

L’interazione tra città e Fondazione viene dunque amplificata da una serie fotografica e da due video che documentano come questi messaggi si inseriscano nel racconto collettivo del tessuto urbano. Come scriveva Rachel Carson, citata da Collu nel manifesto, «Puoi ancora bere nella bellezza e pensare e meravigliarti del significato di ciò che vedi». È da questa attitudine che prende forma la nuova Querini Stampalia, in una ricerca inesausta di significati e connessioni, pronta a «Scoppiettare, scintillare e accendere lo sguardo di chi si avvicina».

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