11 giugno 2022

La storia dell’arte si celebra al castello di Fontainebleau

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Un festival dedicato all’attualità della storia dell’arte ha aperto il mese di giugno, in uno dei monumenti francesi più visitati, la dimora dei re di Francia

Tenture des Valois © Asia Ruffo di Calabria

Per tre giorni, dal 3 al 5 giugno 2022, si è festeggiata la storia dell’arte al castello di Fontainebleau, distante un’ora da Parigi. Il Ministero della cultura francese da 11 anni organizza il “Festival de l’histoire de l’art” nelle belle stanze del castello, scegliendo ogni anno un tema e un Paese estero da mettere al centro dell’attenzione. Quest’anno è il turno del Portogallo e la stessa locandina ci fa subito capire che il tema è “animalesco”, con una bella donna rinascimentale  accompagnata da piccoli animali dai colori pop.

L’idea degli organizzatori è stata quella di aprire il castello di Fontainebleau gratuitamente per mostre temporanee, tavole rotonde e ateliers per favorire gli scambi tra i professionisti del settore e il pubblico in un ambiente festivo e collegiale.

Il salone del libro all’interno permette di esporre le nuove pubblicazioni, come quelle dell’ École du Louvre, i cui studenti sono dappertutto nel castello, pronti a fornire delle spiegazioni sul fasto del castello dei re di Francia (da Louis VII a Napoléon III). Le conferenze sono state tenute in sale da ballo o cappelle illuminate di rosso, in una scenografia così potente da distrarre gli spettatori dall’oggetto delle discussioni. Un esempio? La conferenza sulla rappresentazione degli insetti nella storia dell’arte di Laurent Baridon e Martial Guédron (“Insectes et arthropodes: curiosité, phobies, dérision”) dove gli insetti sono inseriti in caricature o con vestiti umani per deridere usi e costumi dal periodo fiammingo fino alle caricature di Charlie Hebdo.

Conferenza di domenica 5 giugno 2022 “Insectes et arthropodes: curiosité, phobies, dérision” © Asia Ruffo di Calabria

Sono aperte gratuitamente anche due mostre temporanee che rimangono aperte oltre il Festival, di cui una curata da una giovane conservatrice del castello di Fontainebleau, Oriane Beaufils. La mostra, dal titolo “L’Art de la fête à la cour des Valois” (10 aprile – 4 luglio 2022) spiega i fasti delle feste organizzate a Fontainebleau o a Bayonne dalla nostra Caterina de’ Medici. Grandi pannelli colorati, grandi riproduzioni di disegni di sontuose feste all’aperto, di battaglie navali e belle armature per giochi in onore del re sono le poche frasi che potrebbero riassumere questa mostra elegante e didattica.

Gli Uffizi hanno prestato tre arazzi magnifici dal titolo in francese “Tenture des Fêtes des Valois”. Si tratta di un “testamento in tessuto” della reine-mère dove sono rappresentate tre feste diverse che hanno due scopi: mostrare la ricchezza della corte dei Valois ed essere l’occasione per incontri politici e diplomatici con ad esempio la corte spagnola. Nei dipinti di altre sale vengono descritte le feste organizzate in occasione dell’ingresso del re a Parigi o i battesimi, i carnevali al Louvre o a Fontainebleau. E’ esuberante la decorazione nelle vesti dei personaggi carnevaleschi, che ricorda proprio la follia d’oro e decori del castello. Nel secondo arazzo della “Tenture des Valois” la balena meccanica al centro della composizione era stata effettivamente immersa nel fiume di Bayonne, vicino al confine spagnolo, per una festa e battaglia notturna per festeggiare la celebre entrevue de Bayonne (giugno 1565). Elisabetta di Valois, figlia di Caterina e Enrico II, doveva essere accompagnata dal re di Spagna Filippo II per un incontro importante per la diplomazia francese. La festa fu magnifica, ma l’incontro fu un fiasco politico: il re spagnolo non si presentò, sostituito dal duca d’Alba, il cui cattolicesimo era ancora più duro in un momento così delicato come le guerre di religione.

Dettagli grafici della mostra L’Art de la fête à la cour des Valois © Asia Ruffo di Calabria

La seconda mostra è un focus sulla pittrice Rosa Bonheur, una pittrice dai mille primati che muore un anno prima l’apertura del Novecento. Rosa Bonheur consacra la sua vita da pittrice degli animali, insistendo nel difendere la sua passione artistica pur non potendo essere ammessa alle Belle Arti. Rappresenta cavalli, buoi, leoni e cani ed è la prima donna a ricevere nel 1865 la Legione d’onore. Perché esporla qui? La regina Eugène, moglie di Napoléon III, la invita nel castello per conoscerla di persona. Sicuramente anche lei avrà ammirato così tanto fasto come i tantissimi visitatori si sono ritrovati per il Festival a Fontainebleau.

Armatura nella mostra e riproduzioni di stampe © Asia Ruffo di Calabria

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