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Lo Schermo dell’Arte 2025: a Firenze, lo sguardo del cinema d’arte si apre sul mondo
Progetti e iniziative
di redazione
Dal 12 al 16 novembre 2025, Firenze torna ad accogliere Lo schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea, manifestazione ormai storica che da 18 anni amplia i confini ibridi tra cinema e arti visive, con proiezioni, mostre, incontri e programmi di formazione per le nuove generazioni. Diretto da Silvia Lucchesi e sostenuto da Fondazione CR Firenze, il festival si svolge al Cinema La Compagnia e in altri luoghi della città, tra cui Palazzo Strozzi, l’Institut français e il Kunsthistorisches Institut in Florenz.
Nato nel 2008 come spazio dedicato al dialogo tra artisti e cineasti, Lo schermo dell’arte è oggi un punto di riferimento per la ricerca sul film d’artista e sulla videoarte. Nel corso degli anni ha accolto autori come Doug Aitken, Shirin Neshat, Philippe Parreno, Anri Sala, Ragnar Kjartansson, contribuendo anche alla produzione di nuove opere attraverso il programma VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images.

«L’arte non cambia la realtà ma è un modo di agire nella realtà. Il cinema è una piattaforma partecipativa e democratica in cui le voci di artisti e artiste di tutto il mondo vengono condivise e vissute», ha spiegato Lucchesi, citando l’aderenza tra il lavoro artistico e le urgenze del nostro tempo: «La realtà palestinese, la blackness, gli effetti della decolonializzazione, le relazioni tra umani e ambiente, le implicazioni della tecnologia nelle nostre vite, l’identità di genere, il processo creativo». «Grazie al loro lavoro, oggi più che mai, Lo schermo dell’arte può offrire altre prospettive rispetto alle drammatiche divisioni del mondo in cui viviamo. E può generare consapevolezza in chi non è completamente chiuso nel proprio punto di vista», ha proseguito la direttrice, mettendo in evidenza come il cinema possa restituire allo sguardo la sua forza politica e poetica: quella di vedere, e far vedere, diversamente.

L’apertura del festival, mercoledì, 12 novembre, sarà affidata alla performance Non-Aligned Newsreels: Fragments dell’artista serba Mila Turajlić, seguita dalla prima italiana del lungometraggio L’Arbre de l’Authenticité di Sammy Baloji, una riflessione poetica e politica sulla memoria coloniale del Congo. La chiusura, domenica 16 novembre, proporrà la prima mondiale di Due qui / To Hear di Matteo Frittelli, dedicato al progetto di Massimo Bartolini per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia, seguita dal video Sleep #2 di Radu Jude, omaggio ad Andy Warhol.

Il Focus 2025 è dedicato all’artista marocchina Randa Maroufi, vincitrice del Leitz Cine Discovery Prize a Cannes, con una retrospettiva che include cinque film realizzati tra il 2015 e il 2025 e una lecture all’Institut français. Tra le numerose anteprime italiane si segnalano Like an Event in a Dream Dreamt by Another – Insomnia di Firas Shehadeh, Fierté Nationale: De Jéricho vers Gaza di Sven Augustijnen e Panorama di Amie Siegel.

Accanto al programma cinematografico, il festival ospita due mostre. Alla Strozzina di Palazzo Strozzi, Eating the Planet presenta le opere in realtà virtuale BITE di Valentina Furian e Anìmule vr. Il mondo sottile di Claudia Losi, che riflettono sui rapporti tra esseri viventi e ambiente. Al Kunsthistorisches Institut in Florenz, The City as Archive. Florence di Armin Linke, a cura di Hannah Baader e Costanza Caraffa, propone un affascinante viaggio tra archivi e istituzioni cittadine.

Confermata anche la collaborazione con Gucci, che presenta in anteprima nazionale BLKNWS: Terms & Conditions di Kahlil Joseph, un potente racconto visivo sulla vita nera americana e le sue forme di resistenza.
Grande attenzione è riservata alle nuove generazioni con VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images, giunto alla XIV edizione e curato da Leonardo Bigazzi. Gli otto artisti selezionati – Tohé Commaret, Rafik Greiss, Vir Andres Hera, Maxime Jean-Baptiste, Olukemi Lijadu, Thomias Radin, Jordan Strafer, Shen Xin – parteciperanno a una residenza a Firenze, culminante nell’assegnazione del VISIO Production Fund, un fondo di produzione di 35mila euro, in collaborazione con il Centro Pecci di PRato, la Fondazione In Between Art Film e il FRAC Bretagne. Le opere vincitrici saranno presentate in anteprima al festival del 2026.
Segno dei tempi, anche la sezione in streaming su MYmovies ONE, dal 12 al 23 novembre, che consente di accedere a una selezione dei film in programma, comodamente da casa.


















