08 marzo 2022

MAXXI, Triennale e Castello di Rivoli, tre progetti per l’Ucraina

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Un mosaico di opere, una piattaforma di discussione, una rassegna filmica: MAXXI di Roma, Triennale Milano e Castello di Rivoli presentano tre progetti dedicati all'arte ucraina, per capire il momento

Victor Sydorenko

La guerra continua a imperversare nelle strade delle città ucraine, mentre i tentativi di dialogo sembrano non avanzare. L’ultimo colloquio, il terzo dall’inizio del conflitto, si è tenuto lunedì, 7 marzo, ma l’ipotesi di un accordo sembra ancora distante. Oggi però sono stati aperti dei corridoi umanitari per permettere l’evacuazione di donne, anziani e bambini. L’Unione Europea minaccia un inasprimento delle sanzioni, anche se immaginare una totale esclusione dell’import dalla Russia è difficilmente pensabile, come hanno dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro olandese Mark Rutte. Intanto, l’arte continua a fare la sua parte. Scrivevamo della rete di residenze d’emergenza per gli artisti in fuga dall’Ucraina promossa da Artists at Risk. In Italia, nei prossimi giorni inizieranno invece una serie di iniziative a tema, per approfondire il contesto e per osservarlo da altri punti di vista: ecco i progetti del MAXXI di Roma, di Triennale Milano e del Castello di Rivoli.

UKRAINE: SHORT STORIES al MAXXI di Roma

La stagione espositiva del MAXXI di Roma apre con un fuori programma significativo e «Doveroso»: “UKRAINE: SHORT STORIES. Contemporary Artists from Ukraine” è il titolo della mostra realizzata in collaborazione con la Fondazione Imago Mundi, che sarà presentata mercoledì, 9 marzo, al Corner MAXXI, alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini, del Direttore artistico della Fondazione Imago Mundi Enrico Bossan, di Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, di Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI Arte. La mostra sarà aperta al pubblico dal 10 al 20 marzo, con un biglietto simbolico di 5 euro. I proventi saranno interamente devoluti al fondo per l’emergenza umanitaria costituito da UNHCR, UNICEF e Croce Rossa.

Curata da Solomia Savchuk, Head of Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev, “UKRAINE: SHORT STORIES” propone una ricognizione della scena artistica del Paese attraverso le opere realizzate appositamente per la Imago Mundi Collection da 140 artisti nel 2014, in un momento cruciale per la storia del Paese. Fu in quell’anno, infatti, che iniziò la cosiddetta Guerra del Donbass, tra le forze separatiste e indipendentiste di area filorussa e l’esercito di Kiev, considerata la fase iniziale di questa escalation che, in realtà, affonda le radici nella storia (ne scrivevamo più nello specifico in questo articolo).

Le opere presentate in mostra al MAXXI, tutte realizzate nel formato tipico della Collezione Imago Mundi di 12×10 centimetri, riflettono i profondi cambiamenti di quel momento e, come tessere di un mosaico, compongono un grande racconto che può aiutare a comprendere l’Ucraina di oggi e la sua complessità.

Planeta Ukrain, da Triennale Milano

Sempre il 9 marzo si terrà il primo appuntamento di “Planeta Ukrain”, progetto promosso da Triennale Milano e a cura dello scrittore Gianluigi Ricuperati con Lidiya Liberman, attrice, e Anastasia Stovbyr, pianista. In programma, una serie di incontri, riflessioni, dialoghi con artisti, intellettuali, scienziati ucraini e internazionali in preparazione del Padiglione dell’Ucraina alla 23ma Esposizione Internazionale, che aprirà all’inizio dell’estate. Triennale Milano, infatti, ha garantito la presenza del Padiglione dell’Ucraina alla prossima Esposizione, intitolata “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”.

Ad aprire l’incontro del 9 marzo, saranno il messaggio del Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio e gli interventi del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana (in collegamento) e del Sindaco di Milano Giuseppe Sala. In collegamento dal MAXXI anche il ministro Franceschini e la presidente Melandri.

Il confronto sarà introdotto dal Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri e dai curatori del progetto e vedrà coinvolte diverse personalità del mondo dell’arte e della cultura ucraine, tra cui Galyna Grygorenko, Responsabile dell’agenzia di stato per le arti e la cultura al Ministero della Cultura ucraino; Oksana Lyniv, direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna; Andrii Kurkov, scrittore; Olena Achkasova, scrittrice e artista; Antonii Baryshevskyi, pianista; Yevgenia Belorusets, artista; Anna Gadetska, musicologa, Program Director Open Opera Ukraine; Katia Kabalina, curatrice; Alevtina Kakhidze, artista; Sergey Kantsedal, curatore; alcuni musicisti della Kyiv Soloists National Chamber Ensemble; Mihail Minakov, filosofo; Katerina Pischikova, scienziata politica; Albert Saprykin, compositore fondatore Kyiv Contemporary Music Days; Valeriya Shebelnichenko, artista; Konstantin Sigov, storico; il team artistico che parteciperà alla Biennale di Venezia 2022 e altri ospiti in via di definizione. In sala saranno presenti Jacopo Iacoboni, giornalista de “La Stampa”; Yuval Avital, artista; Sebastian Clark, editore della casa editrice iSolar. L’incontro sarà trasmesso in diretta sui canali Facebook e Youtube di Triennale Milano.

Una lettera dal fronte, al Castello di Rivoli

Alle opere filmiche e alle immagini in movimento è dedicata “Una lettera dal fronte”, rassegna curata dall’artista Nikita Kadan con Giulia Colletti, in scena al Castello di Rivoli. Il titolo richiama l’iconico dipinto del 1947 del pittore Aleksandr Laktionov, il cui stile foto realistico conobbe grande fortuna nell’Unione Sovietica del Dopoguerra.

Gli artisti ucraini che partecipano alla rassegna con le loro opere sono attualmente bloccati nelle città sotto assedio oppure sono riusciti a rifugiarsi nelle zone di frontiera o nei Paesi limitrofi. Si stanno mobilitando all’interno o all’esterno dei confini del Paese lacerato dalla guerra, misurandosi con le distanze attraverso i propri corpi. Alcuni di loro non sono riusciti a recuperare gli hard drive prima di lasciare le abitazioni e studi, e pertanto questa rassegna non può che confrontarsi anche con le modalità in cui le opere sono salvate in formato digitale su server, cloud e piattaforme web. Le proiezioni sono introdotte da una conversazione in streaming tra Nikita Kadan, che si trova a Kiev, e Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli.

Le opere presentate sono di AntiGONNA, Nikita Kadan, Yaroslav Futymsky, Nikolay Karabinovych, Dana Kavelina, Alina Kleytman, Yuri Leiderman, Katya Libkind, Yarema Malashchuk and Roman Himey, Lada Nakonechna, R.E.P., Revkovsky / Rachinsky, Oleksiy Sai. «Maggiori sono le distanze, più ci sentiamo uniti nella nostra richiesta di fermare l’aggressione russa in Ucraina», dichiarano gli artisti partecipanti. «Non potremmo essere più solidali di come lo siamo adesso, proprio in questi momenti in cui stiamo realizzando che anni di lotte politiche rischiano di dissolversi e andare in fumo. La selezione delle opere filmiche e delle immagini in movimento presentate in questa occasione non parlano strettamente del conflitto in atto. Si tratta piuttosto di testimonianze degli sforzi fatti (o che pensavamo di aver fatto) per impedire che il conflitto si inasprisse. Queste opere possono essere lette come un presagio della catastrofe evidente e inevitabile, che troppo spesso nella storia dell’Ucraina è stata tangibile».

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