26 aprile 2021

Nasce Coaf, il catalogo online degli artisti friulani: intervista alla curatrice

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Coaf è catalogo online dell’arte friulana, che riunirà più di 50 artisti nati fra il '68 e il '98: abbiamo intervistato la sua curatrice, Eva Comuzzi

Coaf

È nato Coaf, il nuovo catalogo online dell’arte friulana, che riunirà più di 50 artisti nati fra il 1968 e il 1998, scaturito da un’idea dell’associazione culturale On Art e con il sostegno della Fondazione Friuli. Abbiamo intervistato la sua curatrice, la storica dell’arte Eva Comuzzi, per conoscere tutto su questo ambizioso progetto.

Che cos’è Coaf?

«Coaf, che sta per “Catalogo online dell’arte friulana”, è un progetto propostomi da On Art, associazione culturale udinese con cui collaboro da diversi anni, creato dall’atelier di comunicazione Blossom e sostenuto dalla Fondazione Friuli. L’intento di questo progetto è pertanto quello di creare un catalogo multimediale, una sorta di data base – che ci auguriamo possa avere poi anche una pubblicazione -, che vada ad individuare gli artisti del territorio che dal 2000 ad oggi hanno portato avanti con passione e continuità la loro ricerca. La catalogazione comprende pertanto artisti nati fra il 1998 e il 1968, che hanno avuto e stanno avendo un riscontro anche fuori dalla nostra Regione e i più giovani emergenti che stanno iniziando a muoversi con curiosità e tenacia e con i quali sto collaborando sempre più frequentemente». 

Giulia Iacolutti, Inscape, 2020, stampa ai sali d’argento Fotografia selezionata nell’ambito del progetto Refocus del MiBACT-DGCC 2020

Come nasce l’idea e perché è importante procedere con la catalogazione online degli artisti friulani?

«Questa idea nasce proprio riflettendo sul fatto che nella nostra piccola e periferica Regione ci siano stati e continuino a nascere diversi artisti, molti dei quali seguo sin dall’inizio della mia attività curatoriale. Se fino a pochi anni fa, però, diverse erano le istituzioni in grado di promuovere non solo la cultura, ma il contemporaneo più stretto sia territoriale, nazionale o internazionale, si pensi ad esempio alla Villa Manin dell’epoca di Francesco Bonami, allo SPAC a Buttrio o alla Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone – dove fra l’altro mi sono formata, a partire dal 2008 è stata fatta tabula rasa di tutti questi luoghi istituzionali e l’artista, già isolato dalla condizione geografica, si è trovato ancora più solo. Così abbiamo pensato ad una vetrina, un luogo virtuale dove si possa viaggiare fra pittura, scultura, fotografia, performance, video, installazioni, che potrete vedere attraverso alcune immagini pubblicate, link, piccoli video con studio visit che inizieremo non appena possibile; breve biografia e descrizione della poetica che potete già trovare qui: www.coafproject.it».

Quanti artisti ci saranno in totale e quali sono stati già catalogati?

«Al momento ho individuato 54 artisti. Per fare alcuni nomi, fra mid career e giovanissimi: Mauro Vignando, Stefano Graziani, Maria Elisabetta Novello, Michele Spanghero, Martina Zanin, Eleonora Rinaldi… La catalogazione è comunque in progress e la pubblicazione avverrà mano a mano che ci saranno i finanziamenti. Gli artisti di cui potete trovare già materiali sono: Carlo Alberto Andreasi (1969), Thomas Braida (1982), Edi Carrer (1974), Giulia Iacolutti (1985) e Debora Vrizzi (1975), autori che trattano tutti i media elencati sopra e con i quali sto collaborando e mi sto confrontando in questi ultimi anni».

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