22 dicembre 2021

Online la nuova sezione ‘Gioielli’ del Catalogue Raisonné di Arnaldo Pomodoro

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All'interno del Catalogue Raisonné online Fondazione Arnaldo Pomodoro ha reso disponibile la sezione che testimonia le esperienze dell’artista nel campo dell’oreficeria dagli anni Cinquanta. E da oggi, 22 dicembre, anche l’Archivio online si arricchisce di nuovi materiali. Ne abbiamo parlato con Federico Giani, curatore della Fondazione Arnaldo Pomodoro

Arnaldo Pomodoro, Bracciale, 1966. Foto Aurelio Barbareschi

Fin dalla sua nascita nel 1995, la Fondazione si è occupata dell’archivio di Arnaldo Pomodoro (1926, Morciano di Romagna, Rimini), oggi consultabile online grazie a un progetto di digitalizzazione in progress che si affianca a quello, inaugurato nel 2019, del Catalogue Raisonné online dell’artista, che dallo scorso 15 dicembre 2021 si è arricchito della nuova sezione dedicata ai Gioielli.

Qui sarà possibile trovare «circa 800 opere, ornamenti studiati in relazione al corpo che li deve portare e vari oggetti preziosi, realizzati per lo più in un’unica copia, che testimoniano le esperienze dell’artista nel campo dell’oreficeria a partire dagli anni Cinquanta, per la prima volta sono stati raccolti e documentati, insieme ai disegni su carta realizzati per la loro progettazione», ha spiegato la Fondazione.

Il Catalogue Raisonné online

«Il Catalogue Raisonné online è un progetto in progress condotto dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro sotto la supervisione dell’artista: uno strumento di consultazione immediato, gratuito, sempre aggiornato e preciso, rivolto a studiosi, istituzioni culturali e studenti, collezionisti, operatori di mercato, oltre che al grande pubblico, che vogliano approfondire la conoscenza dell’opera del Maestro. Dopo le sezioni dedicate a Sculture, Disegni, Multipli, Scenografia e Gioielli, il catalogo affronterà progressivamente tutti gli altri ambiti sperimentati dall’artista con il suo lavoro: Studi progettuali, Grafiche, Arti applicate.

La pubblicazione della sezione dedicata ai Gioielli segna un ulteriore passo avanti nelle attività di ricerca intraprese dalla Fondazione, perseguendo una precisa politica culturale di
coinvolgimento degli utenti in un reciproco scambio di informazioni, che nel tempo andranno ad arricchire sia il catalogo ragionato online che il database dell’Archivio», ha ricordato la Fondazione.

Arnaldo Pomodoro, Collana, 1966. Foto Gianfranco Gorgoni

Le altre novità del Catalogue Raisonné

«Da oggi, 22 dicembre, inoltre, l’Archivio online di Arnaldo Pomodoro – portale web, gratuitamente accessibile – si arricchisce di nuovi materiali utili a documentare e approfondire la vita e l’opera del Maestro, così come il tratto della storia artistica e culturale del Novecento che lo ha visto partecipe.

In particolare, – ha spiegato la Fondazione Arnaldo Pomodoro – si raddoppiano i materiali della sezione Audiovisivi, nella quale sarà ora possibile visionare circa 50 filmati dal 1964 a oggi – in forma integrale o di anteprima – acquisiti da pellicole cinematografiche, VHS e DVD, contenenti film d’artista, documentari, interviste, filmati di inaugurazione di opere e mostre, riprese di vario genere.

Inoltre saranno presentate due nuove sezioni dell’Archivio: la sezione Fotografie e la sezione Materiali diversi.
Della sezione Fotografie sarà accessibile una prima selezione di circa 200 scatti che ritraggono Arnaldo Pomodoro in diverse occasioni, con amici, artisti, esponenti della cultura e delle istituzioni, spesso realizzate da grandi fotografi quali Paolo Monti, Ugo Mulas, Maria Mulas e Carlo Orsi.
Della sezione Materiali diversi sarà invece online l’intero nucleo di circa 150 manifesti di mostre e di spettacoli teatrali, ai quali seguiranno, nelle prossime release, i premi ricevuti dall’artista e tutti quei materiali insoliti e curiosi di varia natura, come calendari, agende, cartoline, ecc.

Con il procedere della campagna di digitalizzazione e catalogazione l’Archivio online si arricchirà progressivamente di nuovi materiali, che la Fondazione ha scelto di mettere a disposizione del più vasto pubblico, dal ricercatore al semplice appassionato, nella convinzione che un così prezioso patrimonio di memorie possa costituire per tutti uno strumento vivo di scoperta e conoscenza».

È possibile accedere alla consultazione in sede inviando una richiesta di appuntamento all’indirizzo: archivio@fondazionearnaldopomodoro.it. Si può consultare gratuitamente l’archivio online previsto registrazione a questo link.

Arnaldo Pomodoro, Anello, 1966. Foto Gianfranco Gorgoni

Le parole di Federico Giani, curatore della Fondazione Arnaldo Pomodoro

Quale è stato il percorso di Arnaldo Pomodoro nel campo dell’oreficeria dagli Cinquanta a oggi? 

«All’inizio degli anni Cinquanta, sperimentando e interessandosi alle tecniche di lavorazione dei metalli, Pomodoro scoprì quasi per caso nella bottega di un orafo di Pesaro la tecnica della fusione nell’osso di seppia, tecnica che fece propria, riadattandola alle sue esigenze, per creare gioielli e piccoli bassorilievi. Come ha dichiarato in un testo scritto appositamente per l’uscita della sezione Gioielli del Catalogue Raisonné: “L’utilizzo di questo antico metodo artigiano mi ha fatto fare un incredibile scatto mentale ed è diventato fondamentale per tutto il mio lavoro. Anche oggi realizzo le mie sculture, lavorando in negativo per ottenere un positivo”».

Quale rapporto si può rintracciare tra l’oreficeria di Arnaldo Pomodoro e le sue sculture?

«Nella ricerca di Pomodoro per una “nuova forma” di gioiello sono racchiusi molti degli sviluppi successivi del suo percorso artistico. Lo aveva riconosciuto già Gillo Dorfles nel Libro per le sculture di Arnaldo Pomodoro (Mazzotta, Milano 1974): “La sua primissima attività rivolta prevalentemente alla creazione di gioielli, di piccoli oggetti scolpiti, non doveva costituire che il preludio alle successive battaglie. Affermeremo forse che le grandi sculture sorte in seguito sono ancora gioielli “ingranditi”? Non lo credo, anzi vorrei affermare – contrariamente a quanto qualcuno ha detto – che già le opere di oreficeria erano delle “statue in miniatura”, dei modelli di statue future che solo per ragioni economiche non era possibile ancora allora realizzare”».

Arnaldo Pomodoro, Anello, 1966 e Bracciale, 1966. Foto gianfranco Gorgoni
Quale metodologia avete impiegato per la compilazione del Catalogue Raisonné e quanto tempo è stato necessario?

«Il progetto del Catalogue Raisonné online nasce e si sviluppa in continuità con il lavoro dell’archivio dell’artista che, sin dagli anni Cinquanta, ha iniziato a raccogliere ritagli stampa, documenti e fotografie di tutti i suoi lavori. Nel 1992 si è cominciato a organizzare le informazioni ricavate dall’archivio in un database implementato e personalizzato nel corso degli anni che ha permesso, nel 2019, di lanciare online il Catalogue Raisonné, che mantiene il sistema di relazioni del database e ci dà la possibilità di aggiornare, integrare e correggere tempestivamente i dati già pubblicati, in base allo sviluppo delle ricerche svolte internamente come anche alle segnalazioni e alle indicazioni che ci vengono inviate dai fruitori del Catalogo. È un progetto in progress, uno strumento di consultazione, di studio e di lavoro che cresce e si arricchisce continuamente. Oggi sono online le sezioni dedicate a Sculture, Disegni, Multipli, Scenografia e Gioielli, e nei prossimi anni affronteremo anche gli altri ambiti sperimentati da Pomodoro: Studi progettuali, Grafiche e Arti applicate».

Arnaldo Pomodoro, Disegno per collana con sfere, 1963
Oggi, 22 dicembre, vengono resi disponibili nuovi documenti nell’Archivio online, di che cosa si tratta?

«L’Archivio online è il portale web con il quale la Fondazione ha deciso di mettere a disposizione del più vasto pubblico i materiali conservati nell’archivio, fonte di informazione e approfondimento sulla vita e sull’opera dell’artista così come sul tratto di storia artistica e culturale del Novecento che lo ha visto protagonista. Anche questo è un progetto in progress, nato parallelamente all’avvio del riordino fisico dell’archivio, che si amplierà e arricchirà col tempo: da oggi saranno accessibili le nuove sezioni dedicate alle Fotografie e ai Materiali diversi, che si aggiungono a quelle già disponibili di Carteggi, Audiovisivi e Biblioteca». 

Quali saranno le proposte della Fondazione Arnaldo Pomodoro per i prossimi mesi?

«Il programma 2022 è ricco di mostre e attività culturali di vario genere, tutte legate al nostro impegno nella promozione dell’opera di Pomodoro e nel fungere da osservatorio sulla creatività contemporanea. Tra le diverse iniziative segnalo, a marzo, l’inaugurazione di Open Studio: si tratta di una nuova iniziativa espositiva, un allestimento di opere e materiali d’archivio pensato per approfondire un periodo poco noto del percorso dell’artista, che sarà fruibile sia in settimana che nel weekend con le nostre visite guidate».

Arnaldo Pomodoro, Collana con sfere, 1964. Foto Dino Sala
Arnaldo Pomodoro, Spilla, 1958. Foto Dario Tettamanzi

 

 

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