30 settembre 2020

Quattro artisti per SuperaMenti: la Collezione Guggenheim apre alla Gen Z

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SuperaMenti è il nuovo ciclo di workshop, promosso dalla Collezione Peggy Guggenheim, che mette in dialogo quattro artisti con i ragazzi della Generazione Z

Jan Vormann

SuperaMenti – Pratiche artistiche per un nuovo presente, è il ciclo di quattro workshop promosso dalla Collezione Peggy Guggenheim, con la partecipazione di Swatch Art Peace Hotel, che porterà altrettanti artisti italiani e internazionali a dialogare con i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 25 anni. Sono i ragazzi della Generazione Z, ovvero, gli individui nati e cresciuti nell’era dell’internet di massa, dei social media, nel mondo post 11 settembre e, adesso, pienamente coinvolti nei cambiamenti che stanno scuotendo le fondamenta della società come la conoscevamo, tra distanziamenti, assembramenti, accessi contingentati e da remoto.

«Nel 1942, nel pieno della Seconda guerra mondiale, Peggy Guggenheim inaugura a New York la galleria-museo Art of This Century, immaginandola come un centro in cui gli artisti siano benvenuti e possano collaborare alla creazione di un laboratorio di ricerca per nuove idee», ha dichiarato Karole P. B. Vail, Direttrice della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.

Stefano Ogliari Badessi

Superamenti: i laboratori

Jan Vormann, S.O.B. Stefano Ogliari Badessi, Alice Pasquini e Cecilia Jansson sono gli artisti invitati dalla Collezione Guggenheim che, in occasione di SuperaMenti, metteranno in gioco i propri linguaggi artistici, tra scultura, installazione, street art e disegno, per immaginare, insieme ai giovanissimi ragazzi e ragazze, una “nuova normalità alternativa”, superando e reinterpretando i limiti della situazione attuale. Una sfida all’immaginazione e al pensiero, insomma, che può contare sullo scambio tra le energie dell’arte e quelle della di una generazione che, meglio di tutti, conosce limiti e possibilità dei nuovi strumenti. D’altra parte, «Servire il futuro invece di registrare il passato» era uno degli obiettivi che Peggy Guggenheim auspicava per la sua galleria-museo newyorkese Art of This Century.

Cecilia Jansson

I laboratori sono gratuiti e si terranno tra ottobre 2020 e gennaio 2021, in due fasi: una modalità da remoto, tramite la piattaforma Zoom, in preparazione ai tre giorni di workshop in presenza. Gli appuntamenti si terranno in diversi luoghi di Venezia, sempre nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e di contenimento del Covid-19. «Credo che da questi incontri ci sarà molto da imparare, ma anche da divertirsi. E questo è senz’altro un aspetto fondamentale: se, oltre ad aver imparato, i giovani usciranno da questi incontri con l’ambizione di superare la condizione presente, ma al tempo stesso divertiti, allora avremo creato un’esperienza bellissima», ha spiegato Carlo Giordanetti, CEO Swatch Art Peace Hotel.

Castelli di vetro

Primo appuntamento di SuperaMenti, l’1 ottobre, con Castelli di vetro, laboratorio di Jan Vormann. L’artista tedesco, insieme ai partecipanti, affronterà la questione della percezione degli spazi pubblici, attraverso le proprietà del vetro, materiale che caratterizza la storia e il futuro di Venezia.

Jan Vormann, ph. Matteo De Fina

Il secondo intervento, che si svolgerà dal 29 al 31 ottobre, vedrà invece protagonista l’italiano S.O.B. Stefano Ogliari Badessi, che presenterà Chi guarda cosa?, progetto finalizzato ad approfondire il rapporto con il tema dell’acqua, decisamente ricorrente nell’ambiente lagunare, attraverso la creazione di un’installazione realizzata con materiali di recupero e costituita da due “occhi galleggianti” da trainare lungo i canali.

Stefano Ogliari Badessi, BalenaVerde, dimensioni variabili, 2017

Dal 27 al 29 novembre sarà la volta della street artist Alice Pasquini, che racconterà la sua arte e coinvolgerà il pubblico nel workshop Oltre il muro: arte e contesto, un’occasione di riflessione sulla trasformazione e il recupero urbano attraverso lo studio delle diverse tecniche della street art e la progettazione di una o più opere di arte pubblica.

Alice Pasquini, ph. Accursio Graffeo

A chiudere il ciclo, a gennaio, la svedese Cecilia Jansson, con il laboratorio di disegno Explore the distance, che affronterà il tema del corpo umano inteso come strumento di misura e limite.

Cecilia Jansson

Per tutte le informazioni sui workshop, potete dare un’occhiata qui.

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