01 febbraio 2021

San Gimignano guarda al futuro: 20 milioni per un super restauro

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L'ex carcere ed ex convento di San Domenico a San Gimignano, in Toscana, troverà nuova vita, tra arte, cultura, ricettività, artigianato e nuove tecnologie. Al via il restauro da 20 milioni

San Domenico a San Gimignano

Un’arena teatrale da mille posti a sedere al posto di quella che fu l’ora d’aria per i detenuti, un percorso panoramico per i visitatori da cui ammirare lo skyline di San Gimignano al posto del camminamento di ronda, nuovi spazi pubblici per la collettività, una struttura ricettiva esperienziale con camere ricavate nelle ex celle del convento. E poi ancora: un’area convegni e spazi per ospitare botteghe artigianali locali, associazioni, agribar e gallerie multimediali. Così il Comune di San Gimignano, insieme alla Regione Toscana, riscrive il futuro dell’ex carcere ed ex convento di San Domenico, nella celebre città delle torri, secondo il progetto di restauro e valorizzazione della vasta area (circa 7mila metri quadri nel cuore del centro storico), attraverso Opera Laboratori: con la sua controllata Opera San Gimignano, che si è aggiudicata il bando pubblicato a seguito degli accordi siglati nel 2011 e 2014 da Comune, Regione e Provincia di Siena con Mibact e Agenzia del Demanio per la valorizzazione culturale di un bene demaniale. Il restauro durerà tre anni, con un investimento di 20 milioni di euro, e la sfida partirà nella primavera di quest’anno, dopo la firma delle scorse ore del contratto in concessione per 69 anni all’aggiudicatario del bando per il project financing.

Si tratta di un complesso architettonico di notevole rilievo, riconosciuto di interesse storico-artistico dal 1982, che ha rivestito funzioni di convento dalla sua prima edificazione, risalente al XIV secolo, fino al 1787, anno della soppressione del monastero, per poi essere destinato a carcere dal 1833 al 1995. Inserito nella prima cinta muraria di San Gimignano, a ridosso di piazza della Cisterna e piazza Duomo, il complesso di San Domenico costituisce il punto terminale di via del Castello, uno dei tre assi principali della struttura urbana del centro storico cittadino, compreso nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco fin dal 1990. Esteso su una superficie di circa 13mila metri quadrati (di cui una superficie lorda edificata di circa 6500 mq), il complesso copre circa il 10% del tessuto edilizio del centro storico.

«Oggi si chiude un cammino di oltre dieci anni e si apre una fase nuova – sottolinea il sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci – che porterà al risanamento e alla valorizzazione del complesso, quindi a nuova vita una parte importante e strategica del nostro centro storico patrimonio dell’umanità. Grazie a questo investimento l’obiettivo dell’Amministrazione è allargare la fruizione pubblica della città verso est, in una prospettiva urbanistica e culturale senza precedenti, a cui si aggiungono ampi risvolti sociali, amministrativi, economici ed occupazionali. Dalla valorizzazione del San Domenico può ripartire San Gimignano, oltre a rappresentare uno straordinario contenitore anche per la Regione Toscana, comproprietaria del bene».

Una notizia che, solo per caso, arriva in piena epoca Covid-19, che ha sostanzialmente bloccato ogni attività e manifestazione culturale e compromesso notevoli sviluppi. Nonostante il cammino di “restyling” di San Gimignano sia stato avviato molto tempo prima, la coincidenza di tempi appare oggi come una duplice “good news”, dal sapore vagamente confortante

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