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Sedimenta, ecosistemi liminali: la residenza artistica per esplorare il Delta del Po
Progetti e iniziative
di redazione
Letteralmente, è un materiale che si deposita sul fondo ma la definizione non deve trarre in inganno: il sedimento è tutt’altro che inerte e la sua energia può emergere da un momento all’altro, rivelando stratificazioni profondissime e tensioni ad ampio raggio. Così prende le mosse Sedimenta, progetto che abbraccia la complessità del Delta del Po veneto, area in cui il confine tra terra e acqua, come tra paesaggio e memoria, è una linea instabile.
Con sede a Ca’ Cappellino, frazione di Porto Viro, il progetto è promosso dalla Cooperativa Sociale Spazi Padovani ed è sostenuto dalla Fondazione CDP nell’ambito del bando nazionale Ecosistemi Culturali. Arianna Pace, Edoardo Aruta e Valentina Furian sono gli artisti inviati a partecipare a una residenza collettiva, avviata dal 19 ottobre scorso e inaugurata con un itinerario esplorativo. Guidati dal team della cooperativa e da esperti locali, gli artisti hanno attraversato luoghi simbolo dei comuni di Porto Viro e Taglio di Po, incontrando anche i partner locali: dall’Associazione Apicoltori del Delta del Po al Comitato per la Rinascita Pro Loco Contarina, fino all’APS Associazione Nazionale Reparti Giovani Esploratori.
«Con Sedimenta agiamo in un territorio vulnerabile e stratificato, da indagare e comprendere con cura: le pratiche artistiche sono per noi elementi di conoscenza, di sviluppo di sapere e di attivazione di relazioni con chi abita quei luoghi complessi quotidianamente», ci hanno raccontato Caterina Benvegnù, Elisa Pregnolato e Stefania Schiavon, del team curatoriale. «Con le artiste e gli artisti che abbiamo coinvolto, tentiamo di avvicinarci a un contesto peculiare senza stravolgerne le dimensioni o calare soluzioni dall’alto, bensì interrogandolo ed esplorandolo nella volontà di gettare nuove luci prospettiche sugli immaginari, il presente, il futuro desiderante delle comunità. Assieme a Valentina Furian, Edoardo Aruta e Arianna Pace, artiste sensibili e professionali, ci apriamo alle trasformazioni costanti di un territorio, consapevoli della necessità di assecondarne le anse ondulate. Con Sedimenta legittimiamo processualità dilatate, nel tentativo di generare contronarrazioni e decentrare lo sguardo, interferendo e agendo al contempo in maniera situata e consapevole». Il Delta, fragile e liminale, si offre così come laboratorio di riflessione e sperimentazione: un luogo da abitare, interrogare e risignificare, dove le storie dell’acqua e della terra incontrano la creatività contemporanea.
In un processo di scoperta reciproca, la residenza di Sedimenta diventa quindi una pratica di immersione e dialogo, in cui il tempo della ricerca è scandito dal ritmo di chi abita quotidianamente il Delta del Po. Gli artisti sono invitati a restare, esplorare e intrecciare relazioni, interrogandosi sulle trasformazioni, sulle contraddizioni, sulle identità, con il coinvolgimento diretto delle comunità locali. Se queste rappresentano le radici del progetto, istituzioni come l’Università di Padova, il Museo di Geografia e l’Associazione Giovani Artisti Italiani garantiscono una dimensione multidisciplinare, per restituire al Delta una nuova centralità culturale.
Laboratori e workshop condotti dagli artisti in residenza aprono a momenti di scambio, con gli abitanti che diventano co-autori di un percorso che, partendo dalle loro storie e dalle loro necessità, risignifica il territorio. Il percorso culminerà in un microfestival, previsto tra giugno e settembre 2025. Performance, musica e talk daranno voce a temi urgenti per l’area del Delta, amplificando l’impatto culturale del progetto e consolidando il dialogo tra arte e territorio.