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Storie migranti in mostra alla Casa di The Human Safety Net
Progetti e iniziative
di redazione
Cinque artisti con le loro opere per riflettere sull’impatto dei fenomeni migratori e approfondire le complessità legate ai concetti di identità e appartenenza. Dreams in Transit è la nuova mostra collettiva inaugurata lo scorso 8 maggio alla Casa di The Human Safety Net alle Procuratie di Piazza San Marco a Venezia, che sarà aperta al pubblico fino al 15 marzo 2026. Ange Leccia, Leila Alaoui, Lorraine de Sagazan & Anouk Maugein e Sarah Makharine, attraverso tecniche diverse, danno luce alle storie nascoste dei migranti, offrendo una potente meditazione sulla condizione umana dopo la migrazione e invitando a riflettere su come il cambio di orizzonte modelli l’identità, favorisca nuove forme di appartenenza e crei ponti tra mondi, sia visibili che invisibili. La mostra è parte di After Migration, prima edizione dell’iniziativa globale The Parliament of the Invisibles, nata da un’idea di Anish Kapoor e sviluppata dalla Fondazione Art for Action.

«Sono orgogliosa di lanciare la prima edizione di Art for Action a Venezia con il programma After Migration con The Human Safety Net», afferma Amandine Lepoutre, Presidente di Art for Action. «Il nostro obiettivo è quello di formare un’Assemblea Costituente per il futuro Parlamento degli Invisibili, riunendo migranti, rifugiati, artisti, ma anche difensori dei diritti umani e nuove generazioni per amplificare le loro voci e creare una vera e propria agenzia che opera attraverso la lente dell’arte. Per questa edizione, gli artisti hanno lavorato fianco a fianco con i migranti e le associazioni di base: hanno raccolto sogni, registrato voci e immortalato non solo individui migranti, ma anche desideri, forza e volontà di ricostruire. Hanno creato con, non per. Non si tratta di ottimismo. Si tratta di speranza».
L’inaugurazione della mostra è stata accompagnata da un’intera giornata di laboratori, interventi e dibattiti, con la partecipazione di artisti, attivisti curatori, narratori e ricercatori, tra i quali Marshall Ganz, docente dell’Università di Harvard, ideatore della campagna Hope di Barack Obama insieme all’artista Shepard Fairey e autore di People, Power, and Change, Samah Elous (Leading Change Network Europe & Harvard Kennedy School) e Anish Kapoor che ha raccontato la visione di The Parliament of the Invisibles e come il potere dell’arte di sfidare le narrazioni possa ispirare il cambiamento e rivendicare visibilità per le voci emarginate.
Dreams in Transit approfondisce, attraverso lo sguardo degli artisti, le complesse sfide che migranti e rifugiati devono affrontare per integrarsi nel loro nuovo Paese e risuona fortemente con la missione di The Human Safety Net, un movimento di persone che aiutano altre persone, attivo in 25 Paesi per liberare il potenziale di chi vive in condizioni di vulnerabilità. Il punto d’incontro tra la missione di The Human Safety Net e il programma di Art for Action è, in particolare, il programma For Refugees di The Human Safety Net, attivo in sei Paesi e in collaborazione con 30 ONG per sostenere l’integrazione dei rifugiati fornendo loro gli strumenti per diventare imprenditori di successo o ricevere una formazione professionale che possa aiutarli a inserirsi nel mercato del lavoro locale. Dal suo lancio nel 2017, il programma ha raggiunto oltre 13.000 rifugiati, contribuito alla creazione di oltre 650 startup e portato alla creazione di oltre 1500 posti di lavoro.
Anche la corrispondenza tra le opere presentate dagli artisti e la location è significativa. La storia delle Procuratie e la missione di The Human Safety Net sono in sintonia con l’obiettivo del progetto artistico The Parliament of the Invisibles di dare visibilità a coloro che spesso sono invisibili.
«The Human Safety Net è orgogliosa di prendere parte al progetto After Migration, attraverso il programma Per i rifugiati», conclude Simone Bemporad, Vice Presidente di The Human Safety Net. «Il nostro lavoro si focalizza proprio su ciò che accade dopo la migrazione, perché fare la differenza è possibile grazie all’integrazione e al lavoro, trovando opportunità e soluzioni concrete e scalabili per offrire nuove possibilità alle persone, rispondendo al contempo al tema della carenza di figure professionali. Rappresentare attraverso l’arte questo impegno significa stimolare l’esperienza del visitatore, offrendo nuovi strumenti di riflessione e partecipazione rispetto ai cambiamenti in atto nella nostra società».

L’ingresso alla Casa di The Human Safety Net è libero per tutti con una donazione volontaria a favore dei programmi della Fondazione. Aperta tutti i giorni tranne il martedì, dalle ore 10 alle 19.