17 maggio 2025

Ricordi di montagna da condividere: la call di The Blank per Milano Cortina 2026

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Un'opera collettiva per raccontare la montagna, attraverso le memorie di chi la vive, l’ha vissuta o la immagina: tutti possono partecipare alla call di The Blank ed entrare nella Baita dei Ricordi, per Milano Cortina 2026

Gabriele Sormani, Campo Smith, Bardonecchia, 1958

Una call aperta al pubblico, che invita a condividere ricordi, immagini, parole e suoni legati alla montagna e agli sport invernali. A promuoverla è The Blank, organizzazione attiva nella valorizzazione dell’arte contemporanea che, con il progetto Baita dei Ricordi. Scie, segni e memorie di montagna, vuole aprire uno spazio all’immaginazione collettiva, con i contributi inviati che diventeranno la materia viva di un’opera video corale. Il progetto si inserisce nel solco delle attività delle Olimpiadi per la Cultura promosse da Regione Lombardia in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

L’obiettivo della call è dunque costruire una mappa emotiva e sensoriale dell’esperienza alpina, fatta di tracce minime e personali – una fotografia sbiadita, una canzone cantata sullo skilift, un racconto tramandato – capaci di restituire la profondità culturale, affettiva e sociale della montagna. Il materiale raccolto confluirà in una videoinstallazione multimediale che verrà presentata nel 2026 all’interno della Baita dei Ricordi, un luogo simbolico che accompagnerà le Olimpiadi raccontando la memoria dei luoghi attraverso la voce delle comunità.

Franco Ghigini, Veduta impianto sciistico con sciatori a San Colombano – Collio (BS), stampa fotografica, 1970-1980 ca Archivio Sistema Museale, raccolta n.10 Fondo fotografico Comunità Montana di Valle Trompia Comunità Montana di Valle Trompia – Collio Crediti: Fondo fotografico Comunità Montana di Valle Trompia

La call, aperta fino al 31 luglio 2025, non chiede altro che di scavare nella propria memoria, personale o familiare, e restituire un frammento di vita vissuta tra le cime innevate: l’ebbrezza di una discesa, il silenzio dopo una nevicata, il suono metallico delle lamine sulla crosta. Ogni contributo sarà parte di un archivio affettivo e narrativo, amplificato dall’uso di tecnologie immersive e di intelligenza artificiale, ma fondato sul gesto umano della condivisione.

Renzo Romani, Lombardia, anni Trenta
Renzo Romani, Lombardia, anni Trenta

Il progetto si articolerà in quattro momenti, con il coinvolgimento di musei etnografici, scuole, famiglie e laboratori esperienziali, con un’attenzione particolare all’inclusività e all’accessibilità. Le visite guidate presso i musei etnografici lombardi – dal MEtA della Valle Seriana al Mus! di Livigno – aprono il calendario, tra fino a luglio 2025, offrendo occasioni di esplorazione e scoperta per tutti, comprese le persone sorde grazie alle visite in LIS. A gennaio 2026 sarà la volta dei laboratori Segni di montagna, condotti da Segni Mossi, che trasformeranno i movimenti e le tracce della natura alpina in danza e segno grafico. A febbraio le memorie raccolte grazie al coinvolgimento delle comunità prenderanno vita in un’opera video collettiva, realizzata con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Per informazioni scrivere a baitadeiricordi@theblank.it.

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