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Torino epicentro del dibattito museale: la 57ma Conferenza CIMAM alle OGR
Progetti e iniziative
di redazione
Dal 28 al 30 novembre 2025, Torino accoglierà la 57ma edizione della Annual Conference di CIMAM – International Committee for Museums and Collections of Modern Art, una delle più importanti piattaforme mondiali per il confronto tra professionisti dell’arte contemporanea. L’evento segna un ritorno in Italia, dopo l’unica tappa nazionale avvenuta nel 1976 a Bologna e Prato.
CIMAM 2025: sedi e comitato scientifico
L’inaugurazione della conferenza è in programma alle OGR Torino, ex officine ferroviarie trasformate in snodo culturale su impulso della Fondazione CRT che, insieme alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, sostiene l’iniziativa. Per tre giorni, oltre 300 ospiti, tra direttori, curatori e professionisti museali provenienti da tutto il mondo, si confronteranno su sfide, modelli e visioni del presente e del futuro del sistema museale contemporaneo. Le altre istituzioni che ospiteranno CIMAM 2025 saranno la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Torino Musei e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
È stato inoltre il Comitato Scientifico per la Conferenza Annuale 2025 di CIMAM, composto dai membri del Consiglio Direttivo di CIMAM Chus Martinez, Direttore dell’Istituto Art Gender Nature di Basilea – che sarà il Presidente – Kamini Sawhney, Curatore indipendente, Malgorzata Ludwisiak, Direttore Artistico del Museo d’Arte Moderna di Varsavia, Leevi Haapala, Decano dell’Accademia di Belle Arti dell’Università delle Arti di Helsinki, e Victoria Noorthoorn, Direttrice del Museo de Arte Moderno di Buenos Aires. A comporre il comitato anche i Direttori e Curatori delle istituzioni ospitanti: Francesco Manacorda, Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Chiara Bertola, Direttrice della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Bernardo Follini, Curatore Senior della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Davide Quadrio, Direttore del MAO Museo d’Arte Orientale.
Cos’è il CINAM
Il CIMAM, fondato nel 1962 all’Aia e affiliato all’ICOM – International Council of Museums, rappresenta oggi la principale rete globale di direttori e curatori di musei d’arte moderna e contemporanea. La sua missione è favorire la crescita e la cooperazione del settore attraverso la condivisione di conoscenze, la promozione delle buone pratiche e l’affermazione dell’impatto culturale e sociale delle istituzioni artistiche.
Con sede itinerante, la conferenza annuale del CIMAM è considerata un momento di riferimento per ridefinire priorità e approcci del mondo museale globale. L’edizione torinese si inserisce in un contesto in cui la ridefinizione del ruolo dei musei rappresenta una discussione trasversale, intrecciando strettamente non solo la cultura ma anche la società e la politica, alla luce, per esempio, degli avvenimenti che in questi ultimi mesi stanno interessando le istituzioni museali statunitensi.
Oltre la crisi: nuovi strumenti per nuovi paradigmi
Il tema al centro di questa edizione sarà appunto quello della trasformazione sistemica del settore museale e delle strategie possibili per affrontare un’epoca di cambiamenti profondi. Come ha dichiarato Suhanya Raffel, presidente di CIMAM e direttrice del M+ di Hong Kong, l’obiettivo sarà quello di creare collettivamente un «Kit di strumenti» per affrontare in modo consapevole e critico le pressioni e le crisi – ambientali, sociali, politiche – che condizionano il lavoro quotidiano dei musei. Un processo che CIMAM vuole affrontare non con retorica, ma con «Una cultura della pratica», capace di incidere realmente sulle politiche culturali globali, riecheggiando il desiderio di restituire agency agli operatori culturali, ridefinendo il ruolo dei musei come spazi attivi di pensiero, responsabilità e trasformazione sociale.
Come ha ricordato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione per l’Arte CRT e della Fondazione Sandretto, Torino è da secoli un laboratorio culturale in cui la riflessione teorica si intreccia con la progettualità concreta. La conferenza sarà occasione per attivare nuove alleanze – anche con il mondo economico – e riaffermare la centralità dell’arte e della cultura in una società in mutazione.
Nei prossimi mesi saranno annunciate le sedi collaterali e il programma completo della conferenza.