03 maggio 2019

A Milano, un nuovo spazio per dare parola all’arte. Ordet apre con una mostra di John Knight

 

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Un nuovo spazio dedicato all’arte, una piattaforma dedicata alla produzione culturale e alla sua diffusione, tra rassegne, eventi, talk, mostre e incontri. A Milano, in via Adige 17, apre Ordet, luogo nato da un’idea di Edoardo Bonaspetti e Stefano Cernuschi, con la collaborazione di Anna Bergamasco e il contributo fondativo di Massimo Giorgetti, che ha sposato la mission del progetto mettendo a disposizione uno spazio di 250 mq in Porta Romana, oltre che di un gruppo di Patron che ne supporterà le attività. 
Prendendo le mosse dall’omonimo film del 1955 di Carl Theodor Dreyer, obiettivo di Ordet è dare parola a prospettive e visioni innovative, promuovendo momenti di aggregazione e condivisione, arricchendo l’esperienza delle arti visive e performative. «Ordet presenterà lavori e ricerche che affrontano il nostro presente e futuro. Vogliamo dare spazio al confronto intorno a questioni urgenti e reali attraverso approcci innovativi», hanno dichiarato Bonaspetti e Cernuschi. 
Primo passo, il 5 maggio, dalle 15 alle 21, con “A work in situ”, mostra di John Knight, la prima personale in Italia. Classe 1945, l’artista che vive e lavora a Los Angeles da sempre si dedica alla realizzazione di interventi site specific, a partire dallo studio dei parametri fisici e sociali di un dato contesto. In risposta all’invito a inaugurare il programma, l’artista testerà le potenzialità del nuovo spazio con due interventi radicali e in successione. Due trasformazioni, due distinti opening scandiranno l’apertura di Ordet. 
La programmazione, a cura di Bonaspetti e Cernuschi, sarà sviluppata anche grazie al coinvolgimento di un development committee composto da curatori e teorici internazionali: Elena Filipovic, direttrice della Kunsthalle Basel; Philippe Pirotte, rettore della Staedelschule di Francoforte; Ute Meta Bauer, direttrice del Centre for Contemporary Arts di Singapore; Chus Martínez, direttrice dell’Art Institute della FHNW Academy of Art and Design di Basilea; Catherine Wood, Senior Curator, Performance alla Tate Modern di Londra; Vincenzo de Bellis, curatore al Walker Art Center di Minneapolis; Fernanda Brenner, direttrice di Pivô a San Paolo. 
«Sono molto orgoglioso di iniziare questa nuova avventura con Edoardo e Stefano. L’arte mi ha sempre fatto viaggiare, con il cuore e con la mente ed oggi sono felice di dare anch’io il mio contributo per regalare un po’ di quei viaggi a chi verrà a scoprire Ordet», ha commentato Giorgetti, fondatore e direttore creativo di MSGM. «Il primo quartier generale di MSGM è rimasto vuoto per due anni e stavo aspettando qualcosa di veramente eccitante per dare nuova vita a questo posto, che occupa un posto speciale nel mio cuore», ha spiegato Giorgetti, sottolineando che Ordet è un progetto personale non connesso con il brand MSGM. «A un certo punto stavo pensando di aprire la mia galleria, ma ho avuto la sensazione che sarebbe stata avvertita come troppo elegante e snob. Così, lo scorso novembre, ad Artissima, ho incontrato Edoardo Bonaspetti e mi ha detto che aveva in mente un progetto. L’ho trovato fantastico e ho dato loro il mio sostegno», ha spiegato Giorgetti.

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