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Secondo quanto riportato da La Stampa, la Fisascat-Cisl ha «nuovamente aperto lo stato di agitazione, che nei prossimi giorni potrebbe anche trasformarsi in mobilitazione ed in un blocco del servizio qualora il nodo non si risolva». La questione riguarda le guide che, secondo la ricostruzione del giornale di Torino, non ricevono l’accredito del TFR in busta paga già da alcuni mesi. «Solo un anno fa le lavoratrici impiegate sull’appalto di pulizie si erano viste bloccare il pagamento degli stipendi e si era intervenuti richiedendo un incontro alla committente presso la Prefettura di Torino, per sbloccare la situazione», ha dichiarato Sabatino Basile, referente della Fisascat-Cisl che segue i dipendenti del museo torinese.
«Le aziende operanti in appalto hanno sempre coperto di tasca propria quanto non saldato dal Museo per pagare puntualmente gli stipendi al personale, in attesa che le vecchie fatture fossero saldate. Purtroppo constatiamo che, nonostante i passi in avanti fatti in passato ora il problema si è incancrenito, e persiste fortemente all’interno della realtà di un importante Museo, che dovrebbe portare lavoro e sviluppo al territorio», ha spiegato Basile alla Stampa.
In merito alla questione, abbiamo sentito il Museo, dal quale è arrivata una netta smentita: «Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea rende noto che tutto il personale del museo è stato regolarmente retribuito. Per quanto riguarda le spettanze dei lavoratori terziarizzati, come già comunicato alla O.S. Fisascat CISL in data 13 maggio 2019, le ditte appaltatrici ci hanno informato di avere regolarmente pagato gli stipendi e relativi contributi e ritenute del proprio personale». Infondate, dunque, le parole di Basile. Un fulmine a ciel sereno, caduto in un periodo in cui le luci sono puntate sul Museo, che ha recentemente presentato l’apertura ufficiale di Villa Cerruti e il nuovo polo museale Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea-Collezione Cerruti.