12 aprile 2019

Al Festival della creatività di Parma, Leonardo a 360 gradi, tra emozioni e tecnologia

 

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Una serie di emozioni che stupiscono e che rapiscono il cuore e i sensi, con una spruzzata di innovazione tecnologica che fa sognare: PARMA 360 è tutto ciò e anche di più. Giunto alla quarta edizione,  il Festival della creatività contemporanea – che quest’anno, dal 6 aprile al 19 maggio, vede la direzione artistica e la curatela di Chiara Canali e di Camilla Mineo e il sostegno del Comune di Parma – rende omaggio al genio di Leonardo da Vinci, a cinquecento anni dalla scomparsa per l’eredità creativa e tecnologica trasmessa attraverso i secoli. Mostre, eventi e installazioni sparsi in luoghi istituzionali e privati di tutta la città rivitalizzano non solo il patrimonio storico-artistico e museale di Parma, ma rigenerano gli spazi urbani e riqualificano i tempi attraverso la stretta interazione dell’arte contemporanea con il luogo che la ospita. 
Così il Ponte Nord non rimane un impalco di ferro e di vetri ma diventa il catino naturale per ospitare la creatività nelle sue varie forme. Ad accogliere i visitatori l’imponenza di Gear, l’installazione site specific realizzata dall’artista barese Michele Giangrande e composta da centinaia di cartoni da imballaggio a costruire enormi ingranaggi meccanici che rimandano chiaramente alle macchine leonardesche. Non mancano riferimenti simbolici come “il cerchio che rappresenta la sintesi, la perfezione, la compiutezza, l’equilibrio, l’unione” e riferimenti a opere contemporanee di Minimal e Land Art. A completare la maestosità dell’installazione, le grandi sculture volanti di Duilio Forte, artista italosvedese il cui lavoro si ispira agli animali immaginari e alla mitologia, in una commistione di scienza, tecnologia e arte, che evidenzia uno stretto legame con le prime sperimentazioni di Leonardo da Vinci. 
In un percorso multisensoriale, il protagonista indiscusso è l’artista belga Peter de Cupere, ideatore dell’Olfactory Art Manifest, che presenta un percorso di arte olfattiva intitolato Olfactory Portraits che si concretizza con una serie di casse di legno per il trasporto di opere d’arte che racchiudono profumi e odori. Il titolo di ogni cassa fa riferimento alla fragranza contenuta all’interno e si relaziona a precisi contesti espressivi, a stati d’animo, a oggetti o a persone, in un coinvolgimento totale del fruitore che si sente così parte dell’opera stessa e ne diviene un tutt’uno. 
Una modalità di fruizione inedita è la mostra del MAUA-Museo di Arte Urbana Aumentata, allestita al secondo piano del Ponte Nord. Attraverso l’App Bepart, disponibile gratuitamente su Google Play e Apple Store, le immagini che riproducono opere della Street Art, sparse in una galleria a cielo aperto situata nelle periferie di Milano, Torino e in altre città, prendono vita animandosi di contenuti virtuali che spesso nascondono importanti messaggi sociali. Dal Ponte Nord alla Piazza della Steccata, passando vicino al Ponte Romano arricchito da una grande scultura di Maria Cristina Carlini – sempre nell’ottica della Realtà Aumentata – i digital artists di Bepart hanno rivestito l’Edicola ottocentesca con immagini prelevate dal Codice Trivulziano e dalla Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano. 
La città di Parma con il Festival della creatività contemporanea diventa viva e travolgente di emozioni, esperienze inaspettate e piacevoli sorprese come scoprire all’interno della settecentesca Chiesa sconsacrata di San Quirino la mostra “E pur si muove” a cura di Afra Canali e Siegfried Kreitner in collaborazione con la Galleria Kanalidarte di Brescia. Qui, otto artisti provenienti dalla Germania (Sebastian Hempel, Angelika Huber, Siegfried Kreitner, Pfeifer & Kreutzer, Carolin Liebl & Nikolas Schmid-Pfähler, Hans Schock, Björn Schuelke, Martin Willing) presentano sperimentazioni di arte cinetica e coinvolgono il visitatore attento alla bellezza del movimento e all’originalità di certe strutture che rimandano alle sperimentazioni di Leonardo dove forma e movimento diventano armonia. 
Anche i piccoli vicoli della città diventano protagonisti, è il caso di Vicolo San Triburzio dove Leonardo rivive all’interno dell’Antica Farmacia San Filippo Neri con i lavori di Giuseppe Ciracì che – rielaborando disegni conservati nelle collezioni della Royal Library del Castello di Windsor – affascinano per la creatività visionaria e densa di suggestioni in un processo di attualizzazione in grado di avvicinare epoche lontanissime. Anche Paolo Mezzadri stupisce con un gioco ludico installato nel cortile interno dove il territorio diventa intimo e personale, mentre Alice Padovani crea meraviglia con la mostra “Codice involontario”, dove presenta una serie di lavori atti a dimostrare quanto l’impulso creativo dell’arte contemporanea possa affiancare il rigore del metodo scientifico in una sorta di ricerca incessante che si concretizza in assemblaggi, installazioni e momenti performativi. Poco distante, l’Oratorio barocco di San Tiburzio ospita Danze macabre, sposine ambiziose e angeli caduti, una serie di quadri progettati appositamente per lo spazio dall’artista parmigiano Enrico Robusti. Angeli, scheletri e cupe figure prendono vita grazie ad una riflessione – grottesca e caricaturale – sulla condizione umana e sullo spirito leonardesco di andare oltre i propri limiti al di là delle leggi universali. 
Da non dimenticare APE Parma Museo e il Museo di Arte Cinese ed Etnografico che, inseriti nel percorso di Parma 360, partecipano alle iniziative del Festival con esposizioni ideate per l’occasione. È il caso di “La stratégie du camouflage”, a cura di Marta Santacatterina dove vengono presentati interessanti lavori di Aqua Aura. Qui il fruitore instaura un dialogo profondo con le memorie millenarie di civiltà lontane e medita sulla metamorfosi della vita grazie a video e a elaborazioni digitali di immagini fotografiche che uniscono l’ambiente della natura e degli oggetti tipicamente urbani con ingrandimenti al microscopio di cellule, tessuti umani, virus e parassiti. 
Se per la quarta edizione di Parma 360 Festival della Creatività Contemporanea, lo scopo principale di Chiara Canali e di Camilla Mineo era di omaggiare il genio di Leonardo e di rendere “accessibile l’inaccessibile”, allora le due curatrici e ideatrici hanno fatto centro. (Silvia Bonomini)

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