14 gennaio 2016

Artisti ribelli? Stavolta c’è di mezzo Israele e il vilipendio alla bandiera nazionale, con le video-performance di Natali Cohen Vaxberg

 

di

Tutto inizia nel luglio 2014, quando Israele lancia la sua incursione militare a Gaza. Pochi giorni dopo Natali Cohen Vaxberg, artista e performer israeliana, ha pubblicato un video intitolato Shit instead of blood che mostra esattamente quello che recita: l’artista è accovacciata in un bagno, intenta nell’atto di defecare su diverse bandiere nazionali, tra cui quelli di Israele, Palestina, Francia, Stati Uniti e Regno Unito, su colonna sonora di Frédéric Chopin.
Arrestata, ha passato una notte in carcere e poi è stata un mese ai domiciliari, con il divieto di usare internet. 
Ma Cohen Vaxberg non ha perso il vizio e nell’arco del 2015 è stata arrestata altre 4 volte, di cui l’ultima lo scorso dicembre, quando sulla sua pagina facebook è stato trovato un altro video dove l’artista mima ancora una volta l’atto di defecare su un orsacchiotto avvolto con una bandiera israeliana.
«La polizia mi ha chiesto che messaggio volevo lanciare. Ho detto che mi sembrava chiaro e non avevo intenzione di spiegare. Hanno chiesto se mi ricordavo quando avessi postato la foto, e ho detto che non ricordavo e avrebbero dovuto chiedere all’orso. Anche un poliziotto non poteva trattenersi dal ridere», ha spiegato Vaxberg.
Ora si potrebbe entrare in un nuovo “caso” nazionale: la polizia ha trasmesso tutti e cinque i casi ai pubblici ministeri israeliani per decidere se sporgere denuncia contro la ragazza, per aver dissacrato la bandiera, reato previsto dal 1949, per il quale potrebbe beccarsi un anno e passa di galera.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui