13 ottobre 2018

ArtVerona/2. Primo giorno in una fiera che cresce. E che ci fa pensare “largo ai giovani”

 

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Se dovremo aspettare lunedì per le conferme ufficiali – ovvero i numeri degli ingressi di pubblico, le opinioni sulle vendite, l’ufficializzazione di tutti i premi – quello che si prospetta di questa 14ma fiera di Verona, inaugurata ieri pomeriggio, è un’ottima performance per il 2018. La qualità dei lavori esposti, sia nel padiglione 12 (contemporaneo) che 11 (moderno) è nettamente migliorata rispetto alle precedenti edizioni e, stando alle voci di corridoio, che non fanno registrare lamentele, i galleristi sono stati felici delle posizioni assegnate. Se aggiungiamo poi un programma vip che ospita 500 coppie di collezionisti, a cui quest’anno i talk sono interamente dedicati, Verona non solo appare come una fiera in ascesa, con un aumento da 135 a 150 gallerie dal 2017 al 2018, e che punta sullo “stile italiano” ma anche come una manifestazione curata non solo sul piano artistico. 
E questo, senza ombra di dubbio, fa di Verona un luogo dove – al di là di affari o meno – è piacevole stare. Volete sapere qualcosa sugli stand? Noi consigliamo caldamente l’area scouting e quella degli indipendenti, così come quella della raw zone. Insomma, ci schieriamo con i giovani galleristi e con i giovani artisti: The Gallery Apart, Clima, Ex Elettrofonica, Renata Fabbri, Riccardo Crespi, MLZ Art Dep, Rita Urso, Villa Contemporanea, Sara Zanin e poi Traffic Gallery, Gilda Lavia, ViaSaterna alle pareti “raw” sono solo alcune delle partecipanti sulle quali vi consigliamo di puntare gli occhi.

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