05 maggio 2014

Bonotto e Bevilacqua La Masa. Un progetto dedicato agli artisti in residenza a Venezia, per riscoprire il libro d’artista

 

di

Yoko Ono, Ritratto di L.Bonotto a Reggio Emilia, 2012
La Fondazione Bonotto è nata la scorsa estate, e a nemmeno un anno di vita si unisce in un fidanzamento speciale con una delle realtà più importanti d’Italia, nell’ambito della promozione dei giovani artisti, la veneziana Fondazione Bevilacqua La Masa. A partire dal prossimo 13 maggio, e per un mese circa, i residenti ai Chiostri dei Santi Cosma e Damiano e a Palazzo dei Carminati saranno invitati a frequentare gli spazi della Collezione Luigi Bonotto per prendere “confidenza” con uno -anzi, una serie- di oggetti molto particolari nella storia delle arti visive: il libro d’artista. 
Dai primi anni Settanta ad oggi Bonotto ha raccolto numerosissime testimonianze tra opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni di artisti Fluxus e delle ricerche verbo-visuali internazionali sviluppatesi dalla fine degli anni Cinquanta e ai giovani di BLM sarà richiesto un approfondimento di questa pratica, sospesa tra  comunicazione verbale e visuale, letteratura, immagine e oggetto. 
Dopo i soggiorni nella sede di Molvena, in provincia di Vicenza, e dopo aver raccolto le proprie “visioni”, subentrerà come partner del progetto con gli artisti anche la statunitense Emiliy Harvey Foundation che parteciperà all’organizzazione di due eventi in occasione dell’ottantesimo compleanno del Fluxus Ben Patterson, che inaugurerà la sua mostra il prossimo 15 maggio a Palazzetto Tito e avrà una performance il 17 negli spazi veneziani della Emily Harvey Foundation. E poi? E poi arriva il bello, almeno per gli artisti.
A cura di Giorgio Maffei e Patrizio Peterlini, presidente della Fondazione Bonotto, verrà organizzata una mostra con con i lavori prodotti dopo la residenza dell’azienda. Un progetto a lungo termine, visto che l’opening è previsto per la primavera 2015 nello spazio di piazza San Marco, e anche alla Fondazione Emily Harvey, che metterà a disposizione i suoi spazi per una ulteriore sezione dell’esposizione e per eventuali performance. Avanti con i lavori! 

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