08 giugno 2018

Borsa Italiana sceglie il museo di Capodimonte, per il progetto di adozione del Patrimonio

 

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Per conservare un patrimonio culturale immenso come quello italiano, spesso si ha il bisogno di coinvolgere persone ed enti privati affinché possano intervenire attraverso donazioni, raccolte fondi o altre azioni atte a garantire quell’importante lavoro di tutela/valorizzazione a cui lo Stato non può provvedere in maniera autonoma. Il Museo di Capodimonte ovviamente non è esente da questa situazione e, per preservare la sua monumentale ricchezza – composta da circa 47mila opere d’arte, 124 gallerie e da un bosco di 184 ettari, all’interno del quale sono presenti 17 edifici borbonici – ha spesso bisogno che le forze pubbliche e private cooperino, per quella volontà di tramandare il passato alle generazioni future oggi più che mai necessaria, un atto di responsabilità sociale oltre che propriamente umano. 
In questa direzione si sviluppa il progetto che ha visto la Borsa italiana scegliere il museo napoletano, dopo la pinacoteca di Brera a Milano e le Gallerie dell’accademia a Venezia, per la sua terza edizione di “Rivelazioni – Finance for Fine Arts”, che prevede l’”adozione” di otto dipinti di epoche diverse da parte di imprese italiane nelle vesti di moderni mecenati della cultura. Alla presentazione sono intervenuti il direttore del Museo, Sylvain Bellenger, l’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, la responsabile del progetto, Valentina Sidoti e Giovanni Lombardi, Advisor per il fundraising e le relazioni con le imprese per il museo. La Borsa italiana dunque ottimizzerà i rapporti tra il museo e le aziende interessate alla manutenzione e al restauro di opere d’arte e sarà promotrice di questo progetto davanti al proprio network nazionale e internazionale. «La giornata di oggi con la Borsa Italiana apre, spero, una nuova era per Capodimonte. Sono stato sempre convinto, infatti, che il futuro delle nostre grandi istituzioni museali non possa rimanere solo a carico dello Stato ma vada condiviso con tutti i cittadini, le imprese e il genio imprenditoriale italiano», ha affermato Bellenger. 
Tra gli otto dipinti interessati dal progetto, fortunatamente ben cinque hanno già trovato aziende desiderose di finanziare i restauri per riconsegnarli al pubblici. Il ritratto di Pier Luigi Farnese di Tiziano che verosimilmente dipinse quest’olio su tela intorno al 1546, per il quale hanno contribuito le società GRADED, PASELL e TECNO. Un’Adorazione dei Pastori del Sassoferrato, di datazione incerta, acquistata dai Borbone nel 1848, della quale si è interessata D&D ITALIA SPA. Una Natività di Luca Signorelli, dipinta su tavola e precedentemente attribuita a Domenico Ghirlandaio, fu poi Bernard Berenson ad attribuirla a Signorelli agli inizi degli anni ’30, quando fu acquistata dal museo, per la quale ha contribuito PROTOM. Un raffinato olio su tela, raffigurante una giovane cantante dipinta dal pittore napoletano Bernardo Cavallino, la cantatrice in questione è entrata in collezione nel 1855, oggi ha perso parte della sua leggibilità per via di diverse abrasioni sulla superficie pittorica e il contributo per quest’opera è di CARTESAR. Infine, l’ultimo dei dipinti che hanno già ricevuto contributi è un piccolo olio su tavola di Michelangelo Anselmi, pittore lucchese attivo a Parma dopo il 1520, la cui opera rappresenta un’adorazione del bambino, su cui è chiaramente visibile l’influenza di maestri della pittura come Correggio e Parmigianino, restaurata con il contributo di EPM. 
Gli altri tre dipinti in attesa di un mecenate sono: Il ritratto dell’infante Francesco di Borbone di Elisabeth Vigée le Brun; l’annunciazione con i santi Andrea e Giovanni Battista di Filippino Lippi e Paesaggio con la ninfa Egeria di Claude Lorrain. Un piccolo passo avanti nella cura e nel recupero del patrimonio di un grande museo come quello di Capodimonte che, grazie all’aiuto di soggetti privati, può mostrare i suoi capolavori di inestimabile valore, appartenenti all’umanità intera. (Emanuele Castellano
In home: Bernardo Cavallino, La Cantatrice. ph. L. Romano 
In alto: Filippino Lippi, Annunciazione. Ph. L. Romano

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