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Nata a Wiesbaden, da anni Christiane Löhr (qui nelle foto di Salvatore Mazza) vive e lavora tra Colonia e Prato. Artista internazionale e dalla delicatissima poetica, è stata anche allieva di Jannis Kounellis alla Kunstakademie di Dusseldorf. Le sue opere, presentate alla Biennale di Venezia, e presenti tra le altre istituzioni anche nella Collezione Panza di Biumo a Varese, alla GNAM di Roma, all’Heidelberger Kunstverein, e alla Cité Internationale des Arts di Parigi, da oggi avranno anche una nuova collocazione, tutta site specific: al Museo Pascali di Polignano a mare.
L’artista è infatti la vincitrice della XIX edizione del Premio dedicato al grande artista italiano, e dal prossimo 24 settembre occuperà gli spazi della fondazione con una serie di lavori appositamente creati che le sono valsi il titolo.
“Christiane Löhr crea raffinate opere e installazioni con elementi della natura, utilizzando semi, fiori, foglie di diverse piante, o elementi organici come i crini di cavallo. Le impalpabili installazioni legate ai cicli stagionali della terra sono esili e fluttuanti architetture ambientali piene di energia vitale, partecipano dello lo spazio che le ospitano infondendo senso di bellezza e armonia”, è stata la motivazione della giuria composta dalla direttrice del Museo Rosalba Branà e dai critici Dobrila Denegri e Antonio Frugis. Dopo vent’anni di interruzione, e riprendendo fedelmente il regolamento originario redatto da Palma Bucarelli, il Premio viene assegnato ogni anno (dal 1997) ad un artista o ad un personaggio del mondo dell’arte e di respiro internazionale scelto, tra una rosa di nomi proposti, da una commissione di esperti, storici e critici d’arte. Congratulazioni.