18 marzo 2010

Eh no, io fra due c… non ci passo! Imbarazzo alla mostra della Abramovic al MoMA

 

di

72878
È una performance storica, ma ora viene riproposta per la grande retrospettiva allestita al MoMA. Già assurta agli onori delle cronache, perché lei – la grande Marina Abramovic – realizzerà un’altra performance da record, sostando seduta all’interno del museo per oltre 716 ore, ovvero per tutta la durata della mostra.
Ma questa sta suscitando più di qualche imbarazzo: nel percorso infatti i visitatori sono costretti a passare fra due corpi nudi “piuttosto” ravvicinati, come si vede nella foto che ritrae un precedente allestimento. I performer si alternano, e può capitare di trovare protagonisti di sesso opposto, o dello stesso sesso.
Gli organizzatori stanno pensando come ovviare al problema; intanto Morgan Wolfe, un visitatore diciottenne, ha già deciso di rinunciare piuttosto che passare fra i due corpi (maschili) che lo attendevano….

[exibart]

33 Commenti

  1. é un sano diciottenne, quel che ha detto fa parte della sua natura, sincera. E allora? forse si sta cercando di etichettarlo come omofobo? perchè allora posso anch’io etichettare chi esibisce in modo ridicolo e tragicamente pietoso l’omosessualità.

  2. ma che modo becero di dare la notizia. apprezzo da sempre il vostro tono giornalistico e anche la leggerezza, ma certe volte sembra che vogliate fare i simpatici senza riuscirci….

  3. Anzichè fare uno stupido commento sul povero diciottenne potevate informare che la prima volta che la Abramovic ha fatto quella performance è stata alla GAM di Bologna (di cui la foto).

  4. Secondo me il diciottenne fa ovviamente ciò che vuole, certo contrasta un po’ con la tipologia ‘classica’, diciamo così, dell’estimatore d’arte. L’atteggiamento è più da bigotto machista, più adatto alla ‘curva nord’ di qualche stadio nazionale, che di una persona libera che vive il mondo (passare tra corpi non si capisce che pericolo si corra… si teme un’erezione..? magari la propria???)….

  5. Imponderabilia 1977.
    l’idea era di creare una soglia, un passaggio (tensione fisica) verso l’opera (tensione metafisica).

    Questa volta la vera opera è lei stessa. L’opera che osserva il pubblico. Il passaggio è inverso.

  6. cosa c’entra con l’arte? a me sembra semplice cattivo gusto e i commenti sono di “presunti”(da se stessi)intellettuali che vogliono apparire aperti per mascherare il vuoto pneumatico delle loro idee…che tristezza…Alice Sisti, Torino

  7. Estimatore di cosa? arte…? comunque anch’io sento fastidio a passare tra due corpi maschili, preferisco quelli femminili, la natura mi ha fatto così e non frequento lo stadio, frequento bei posti dove i “maschi” (va bene così?) stanno a rispettosa distanza tra di loro. Ma vedo che parli troppo frettolosamente di erezioni… come mai, e poi cosa c’entra?

  8. Perché il vuoto è sempre “pneumatico”? Perché il commento su una performance è (da) sempre il risultato di un summit sui buoni o cattivi sentimenti, sulle buone o cattive percezioni, sulle qualità morali di chi vi assiste? Perché questa forma d’arte – che piaccia o meno – è sempre messa in discussione (accettata senza discutere, rigettata senza osservare) senza i mezzi culturali di cui avrebbe necessità per una critica che abbia senso? E’ vero che la performance stimola alla reazione personalissima, direi “epiteliale” in questo caso, ma poi bisogna cercare di capire. Solo comprendendone il senso, si può anche stabilire se la performance è di valore o no. E, in questo modo, affermare che è un’opera d’arte o no. Bisognerebbe però assimilare prima il concetto che la performance, come forma d’arte, caratterizzò (un tempo più di oggi, negli anni ’70 del XX secolo più che nel primo decennio del XXI) l’espressione formale di molti artisti. E per comprenderne il senso (il significato) è necessario un ulteriore sforzo: conoscere il percorso artistico del performer e capire perché la sua poetica lo condusse sino a quel punto.
    Il diciottenne, in quest’ottica, ha tutto il diritto di non conoscere, ma chi ha più anni e più cultura no.

  9. Commenti di presunti intellettuali?
    Non credo sia il mio caso perchè non ho simpatia per loro, mi vien da chiamarli conferenzieri questi critici che non sanno nemmeno tenere un lapis in mano. Figurarsi guardare nel mirino. Comunque apprezzo quello che ha detto il diciottenne.

  10. Non capisco, si va a vedere una mostra di Marina Abramovic, artista storica delle performance e poi si rimane basiti delle sue opere?

    Ma se uno va a vedere un film di Rambo non si aspetta mica di vedere Kieślowski e vicerversa…

    Mi pare come sempre un fatto più promozionale che di reale senso, poi cosa c’è di male a passare fra due corpi nudi, quante volte in spiaggia o in piscina si passano accanto a persone quasi nude…

    che siano pruderie da salotto?

  11. Certo, Riccardo, sarebbe bellissimo, però a quel punto si chiuderebbe baracca e burattini, perché il gioco è far sembrare importanti cose che poi magari in sé non lo sarebbero e di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno. Chi è che sente il bisogno di strusciarsi a due “come mamma li ha fatti” per aprire le proprie porte della percezione, tanto per citare Huxley?

  12. A me fa ridere il borghesismo sessuofobo di alcuni di questi commentatori. Ma lo volete capire che il ruolo dell’arte è anche quello di spogliare il nostro pensiero dal pregiudizio? Che l’arte abbatte i confini della linearità normativa, anche sessuale? Mi chiedo che reazioni avrebbero certi maschietti perbene di fronte ai video o alle immagini di tanta arte omosessuale che so di fronte ai fist fucking di Mapplethorpe o alle immagini di fellatio altrettanto potenti di un Delvoye. Cari maschietti immacolati o vi liberate dal vostro guscio protettivo borgese oppure l’arte contemporanea non è cosa per voi. Aggiungo che io tra due corpi nudi (di qualsiasi genere) a contatto ravvicinato ci passerei molto volentieri…e la Abramovic è un’artista grandiosa solo mi chiedo questo: perchè una donna dalla forza e dall’immaginario così potente si è rifatta la faccia???????

  13. che sciocchezza, ho appena visitato la mostra e NON è necessario passare tra i due corpi, c’è un passaggio alternativo..e i due corpi non sono così stretti come nella versione originale, ci sono passato tranquillamente senza un contatto (chi mi conosce sa che non sono esattamente Don Lurio)

  14. arte omosessuale, potenti fellatio…
    si parla come sempre delle stesse cose, dei soliti loro problemi, di utilitaristismo biologico, sempre a sfondo così tangibile… per provocare? per dire che cosa?
    A me maschietto per bene e purtroppo non alla moda perchè orientato sessualmente all’altro sesso, non interessa, ma non perchè non capisco, anzi credo di aver capito molto, molto bene la storiella. Ormai sono decenni che la conosco e adesso mi ha annoiato veramente questa poltiglia fatta di falsi libertari, falsi aspiranti libertini e falsi aspiranti artisti. Non ho nessuna reazione nè comprensione per certe cose, le sdegno e basta.
    Sono loro nel guscio borghese, perchè esibiscono solo i loro problemi borghesi.
    Una volta mi fu commissionato un lavoro di una serie di foto di gay, ebbene quando il committente si accorse che io non lo ero, gentilmente cercò di farmi capire che la mia presenza come fotografo non sarebbe stata gradita e che io difficilmente avrei potuto fare immagini persuasive. Non dico il nome di quel tipo molto, molto importante all’arcigay… ma se mi viene chiesto forse lo dico. Quindi cosa pensare di certe sette, circoletti o come c… si fanno chiamare? che si struscino tra di loro ma non si mettano in testa di esibire arte da omo… ridicolo veramente.

  15. Esatto, Riccardo, è proprio quello che volevo dire io. Ormai creare valore è diventato sinonimo di provocare; è una deriva, indubbiamente, ma è una deriva che è stata voluta e coltivata dal sistema dell’arte che ha identificato in suo essere politica con il fare politica (inteso ovviamente nella sua accezione più ampia). Solo che non avendo accesso all’ampia sfera della comunità e della messa in opera dell’azione, è diventato un serpente che si morde la coda. Ammetto che il concetto non sia chiarissimo ma con un po’ di buona volontà secondo me si capisce.

  16. Si, forse la facciamo lunga…. ma certi atteggiamenti di machismo vecchia maniera, tanto preso più che altro a manifestare il proprio essere – a scanso di equivoci – correttamente e ‘normalmente eterosessuale’….. (troppo ostentanto per essere autentico al 100%…).Perchè si sà – anche se non centra niente con questa mostra della Abramovic, la discussione a questo punto ha preso questa piega… E quindi: facciamo in pubblico tutti i bei discorsi della fisicità e della tolleranze; dell’accettazione. Ma poi eccoci a puntare il dito con malcelato fastidio, quasi disprezzo per chi solo accetta una situazione vagamente ambigua… In un contesto che dovrebbe esulare da menate del genre…Insomma facciamo tante belle aperture culturali, civili, mentali – tanto per essere moderni – ma poi eccoci a manifestare disprezzo, a puntare il dito a chiamrci ‘noi e loro’: perchè noi siamo di ‘vecchia maniera…., ci piace ancora la figa’…, mica siamo quei ‘culattoni’ che si crogiolano a passare tra corpi di uomini….. Beh, insomma alla faccia del vivere civile, e della sensibilità, eumanità, insita – mi auguro – almeno di chi apprezza l’arte.
    Che tristezza…., niente da dire sul 18enne. E’ libero di fare quel che vuole, ma se dichiara cose, si assume le sue responsabilità.
    Gli altri sono schoccanti, bulletti omofobi, che non vogliono sporcarsi le mani….Politically correct dalle 8 alle 17, ma poi giù duro. Viva ‘svastichella’….

  17. Riccardo magari tiu stesso hai subito un ingiustizia ma se pensi al tuo lavoro come apertura ti sei comunque perso la possibilità di sperimentare un punto di vista altro da te, dalla tua norma consuetudinaria….lontanissimo dalle mie intenzioni il giustificare qualsiasi forma di esibizionismo sessuale (a prescindere dal genere)….condivido in toto la reazione di pancia di Vittorio

  18. Veramente io non ho subito nessuna ingiustizia, gli “omo” mi hanno rifiutato un lavoro perchè ero “diverso”…! se questa è l’ingiustizia io non la sento, sento solo tanto ribrezzo per quel ridicolo bipede con cui ebbi a che fare a “Culattonia” (Torre del Lago). Ognuno è libero di utilizzare la volumetria del proprio corpo come vuole ma penso che non sia il caso di urlare, politicizzare e quindi confermare una diversità collocandola con voluto utilitarismo.
    E poi piantiamola di voler vedere, perchè fa sempre comodo, “svastichelle” e fascisti con cui prendersela sempre… anche questo annoia, produce alternanza, che è nociva.
    Se ti piacciono gli uomini fallo e basta ma non lo esibire cercando di convincere che è giusto così, a non tutti piacciono certe installazioni…
    Quindi, caro Vittorio, posso dire che puoi pensare quello che vuoi con i tuoi affrettati discorsi che malamente scrivi. Non cambierò il mio pensiero.

  19. Imponderabilia si riferisce a quella sensazione imponderabile, impercettibile che il visitatore prova di fronte ad una opera d’arte, nel momento in cui cerca di attraversarla.

    Sfiorare due corpi nudi può creare una certa situazione di tensione emotiva impercettibile (imbarazzo).

    Anche il non volere sfiorare questi due corpi ha però lo stesso effetto, anche se la reazione è opposta.

    Il desiderio dell’artista è raggiunto in ogni caso.

  20. L’imbarazzo appartiene agli imbranati, il disgusto ad altri… non imbranati.
    L’opera d’arte in questione è roba vista e rivista, il desiderio dell’artista quindi non è raggiunto in nessun caso se si percepisce e si assimila questa, chiamiamola consapevolezza, può sicuramente e con successo rivolgersi ai soliti timidi ingenui assetati di false diversità e sensazionalismi vintage.

  21. Veramente la mostra del MoMA che si aprirà a maggio descrive la carriera della Abramovic nel corso di quattro decadi e la performance del “passaggio fra corpi nudi” è presentata come opera storica. Il sensazionalismo vintage non c’entra niente.
    E’ come dire che ci si dovrebbe sentire in preda a emozioni vintage guardando un’opera di Vermeer.

  22. La mostra personale che il Moma di New York dedica a Marina Abramovic è in corso di svolgimento, è possibile assistere in rete ad alcune sue performance.

    http://www.moma.org/interactives/exhibitions/2010/marinaabramovic/index.html

    La retrospettiva presenta più di 50 lavori dell’artista. Documentazioni dei suoi lavori più importanti che hanno segnato la storia della body art e nuove azioni che testimoniano le sue ricerche nell’arco di quasi quaranta anni di attività.

  23. Vermeer è percepibile diversamente, la sua arte è pittorica e appartiene al tempo della sua vita, non ci sono e non servono installazioni biologiche che richiamano immediatamente a una quotidianetà. Non si può riproporlo in altri modi, si può solo esibirlo in una mostra. Mi sembra un pò semplicistico e fuori luogo il paragone, non la penso così.

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