06 aprile 2019

Esplorando il confine tra arte e design. Fabio Carnaghi ci parla di BelVedere da MARS

 

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Attraversando la Milano Art Week e la Milano Design Week, MARS presenta la seconda edizione di BelVedere, programma di screening site specific, che esplora il confine tra arte contemporanea e design. Interpretando le caratteristiche di una sala di proiezione, BelVedere proporrà una selezione di video caratterizzati da trasversalità generazionale e approcci linguistici peculiari. Lo spazio sarà inoltre caratterizzato da due interventi installativi: un progetto di Karim Forlin in dialogo con un’animazione digitale di Beatrice Scaccia. Appuntamento sabato, 6 aprile, dalle 18 alle 24, per la Art Night, e poi fino al 19 aprile. Ci dice di più Fabio Carnaghi, co-direttore di MARS e Import-Export Project e Curatore di BelVedere. 
Che progetto espositivo presenta MARS per la White Night 2019? 
«Il progetto che MARS ospiterà in occasione di Milano Art Week si intitola BelVedere, un focus sulla videoarte internazionale con interventi site-specific che si rifanno all’estetica del Belvedere, ovvero un luogo da cui osservare, ammirare, contemplare un palinsesto visivo. BelVedere è una metafora riferita al paesaggio, a partire dalla suggestione del “Belvidere”, una villa suburbana costruita per volontà di Papa Innocenzo VIII, su progetto dell’architetto Antonio del Pollaiolo, come una grande loggia da cui ammirare il panorama di Roma. MARS diventa così luogo di possibilità, osservatorio privilegiato, eterotopo. BelVedere, alla sua seconda edizione, presenta uno screening di video in loop di artisti internazionali, transgenerazionali, emergenti o già affermati, quali Miguel Arzabe, Jonathas De Andrade, Zhenchen Liu, Shana Moulton, Ursula Palla, Nicolas Provost, Andrew Norman Wilson insieme ad un’installazione site-specific di Karim Forlin e a una video-animazione di Beatrice Scaccia». 
Come hai selezionato gli artisti? Che cosa accomuna le loro ricerche? 
«La selezione degli artisti nasce da un interesse particolare della mia ricerca curatoriale. I video sono stati scelti in dialogo con gli artisti, nell’intento di proporre in uno spazio sperimentale come MARS opere di videoarte attraverso un mio approccio personale, in una sorta di performance curatoriale, coinvolgendo il pubblico in un continuum iconografico e in narrazioni mnemoniche, percettive e interattive. Il format prevede un’installazione site-specific affidata all’artista svizzero Karim Forlin all’interno della quale i visitatori saranno ospitati, avvolti e coinvolti. Il lavoro di Forlin riproduce un habitat a metà tra naturale e artificiale secondo una prassi che guarda al labile confine tra arte e design. L’intero corpus di opere presenti in BelVedere rifugge da ogni accezione curatoriale tradizionale, senza lo scopo di ricondurre le ricerche dei singoli artisti ad una macro-tematica, ma lasciando libertà interpretativa che si rifletterà nella necessaria interazione del pubblico con la mostra. BelVedere è parte di Import-Export project nell’ambito di Viavai+ con il supporto dei Cantoni Ticino e Vallese, Regione Lombardia e in collaborazione con Pro Helvetia. BelVedere si inserisce in questa piattaforma per la sua vocazione internazionale e di promozione dei linguaggi artistici sperimentali». 
In home: Shana Moulton, Whispering Pines 4, 2007 videostill. Courtesy the Artist & Galerie Gregor Staiger, Zurich 
In alto: Jonathas De Andrade, Voyeurstico, 2018, videostill. Courtesy the Artist & Galleria Continua, San Gimignano

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