12 aprile 2019

Frode fiscale per i servizi del Colosseo. Sotto inchiesta Mondadori Electa e Coopculture

 

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La Procura della Repubblica di Milano ha aperto un’indagine per una presunta frode fiscale ai danni dell’Erario e turbativa d’asta. Come riporta il Sole 24 Ore, sotto inchiesta sono finite Mondadori Electa, sezione del Gruppo Mondadori che si occupa dell’organizzazione e della documentazione di eventi culturali e di mostre d’arte, e Coopculture, la più grande cooperativa operante nel settore dei beni e delle attività culturali in Italia. Le due società, riunite in un’ATI-Associazione Temporanea d’Impresa, si occupano della bigliettazione e della gestione dei servizi aggiuntivi, quali bookshop e merchandising, del Parco Archeologico del Colosseo e di altri siti culturali di Roma, come le Terme di Caracalla. Tre le persone indagate, tra cui l’amministratore delegato di Electa, Antonio Porro, e un rappresentante di CoopCulture.
Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, allertato da un’inchiesta dell’Agenzia delle Entrate incentrata sui contratti stipulati dalle due società, ha già effettuato le prime perquisizioni. Dagli uffici delle due società sono stati acquisiti gli atti relativi all’assegnazione del bando all’Ati, che da 22 anni gestiva le visite guidate, la vendita di cataloghi e gadget, la ristorazione, la prevendita di biglietti online e altri servizi delle più importanti realtà culturali e museali di Roma. L’affidamento a Mondadori Electa e CoopCulture risale al 1997 e in seguito è stato rinnovato altre due volte, nel 2005 e nel 2011, quando le proroghe scattarono in automatico. Infine, è stato annullato nel 2017 dal Consiglio di Stato proprio perché assegnato senza gara dalla Consip, società di committenza della pubblica amministrazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per conto della Sovraintendenza Archeologica di Roma, alla stessa Ati che già gestiva quei servizi da 22 anni.
E non è finita qui, perché sembrerebbero palesarsi gli estremi anche per una frode fiscale. L’indagine, guidata dal sostituto procuratore Stefano Civardi, ha fatto emergere che, dal 2001 al 2016, dei settantaquattro milioni di euro lordi incassati dai servizi culturali aggiuntivi offerti dalle società, solo l’11,2% sarebbe entrato nelle casse del fisco. La frode sarebbe stata perpetrata attraverso un complesso meccanismo di condivisione di utili e perdite tra le due società, per effetto del quale le stesse due società non avrebbero pagato l’Iva sulle prestazioni erogate.
In relazione all’inchiesta, Mondadori Electa ha rilasciato una nota: «L’indagine concerne due presunti reati: il primo è quello di frode fiscale (evasione di IVA) per le attività dei servizi aggiuntivi svolte da Mondadori Electa. A questo riguardo, è doveroso sottolineare che Mondadori Electa ha adottato, per queste attività, le regole fiscali condivise, a seguito di specifico interpello da parte della stessa società, con l’Agenzia delle Entrate – sede di Milano nel 2003; il secondo presunto reato è quello di turbativa d’asta per una gara bandita dalla Consip S.p.A. per la gestione dei servizi di biglietteria del Colosseo nel febbraio 2017, successivamente annullata dal Consiglio di Stato nel dicembre dello stesso anno: a questa gara la stessa Mondadori Electa non ha neppure partecipato trattandosi di servizi che non sono mai stati gestiti dalla società. La società conferma la sua piena collaborazione e fiducia nell’azione degli organi investigativi, proseguendo serenamente nello svolgimento del proprio lavoro».

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