23 gennaio 2019

Gerhard Richter accusa Henckel von Donnersmarck, per il biopic candidato all’Oscar

 

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Opera Senza Autore, pellicola diretta da Florian Henckel von Donnersmarck, ha ricevuto due nomination all’Oscar, come miglior film e come migliore fotografia. Ma non ha passato il vaglio di Gerhard Richter, che ha accusato il regista di aver deliberatamente distorto molti tratti della sua biografia per realizzare la storia. Donnersmarck è tornato alla macchina da presa a otto anni da The Tourist, nominato tre volte al Golden Globe, e a 13 anni da Le vite degli altri, Premio Oscar al miglior film straniero e David di Donatello nel 2007. Per realizzare Opera Senza Autore, ha trascorso moltissime ore insieme a Richter che, però, già dopo la visione del primo trailer, aveva preso le distanze e adesso ha avanzato apertamente le sue critiche in una intervista rilasciata al New Yorker. 
Il film è ambientato in Germania, nel periodo compreso tra il 1937 e il 1967, dal nazismo alla guerra fredda, e racconta le vicissitudini di un aspirante artista di nome Kurt Barnert. Tra mille difficoltà, sopravvissuto al bombardamento di Dresda e dopo aver conseguito i primi successi nella DDR, fugge nella Germania Ovest per ricominciare una nuova vita. Von Donnersmarck ha sempre sostenuto di aver fatto leggere diverse parti della sceneggiatura a Richter che, sempre a detta del regista, era anche rimasto molto contento. Ma la storia riportata dall’artista tedesco, tra i più quotati al mondo, è diversa: «Gli ho subito detto chiaramente che non avrei approvato il film. Gli ho suggerito anche di scegliere una professione diversa per il protagonista, magari uno scrittore o un musicista». 
Richter, che è notoriamente piuttosto riservato in merito a certi episodi della sua vita e mantiene un controllo parossistico sulla sua produzione, si sente ingannato dal regista: «Ha fatto di tutto per collegare il mio nome al suo film e la stampa lo ha supportato, nonostante abbia distorto gravemente la mia biografia». Bisogna specificare che Richter non ha visto la pellicola, per sua stessa ammissione: «Non ho più l’età per vedere tre ore e mezza di film». 
Nel film non compaiono nomi reali ma è facile ritrovarvi anche altri personaggi di primo piano, nel panorama dell’arte tedesca e non solo, come Joseph Beuys. Curiosità: i dipinti che compaiono nel film sono stati realizzati da un ex assistente di Richter.

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