03 maggio 2019

Il bagno è a destra. Lunga fila per la mostra di Maurizio Cattelan alla Blenheim Foundation

 

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Una sfarzosa magione nelle campagne inglesi dell’Oxfordshire, nel sud est dell’Inghilterra, abitata nel corso della sua storia da duchi, generali e ricche ereditiere, dal I duca di Marlborough a Winston Churchill, merita dei servizi altrettanto lussuosi. Per esempio, la toilette in oro massiccio di Maurizio Cattelan
L’opera d’arte a 18 carati, realizzata dal geniale artista in pensione ed esposta al Guggenheim di New York, volerà dagli Stati Uniti alla madrepatria inglese, in occasione di una grande mostra personale, in apertura il 12 settembre 2019. E sì, si potrà anche utilizzare. «Nonostante sia nato con un cucchiaio d’argento in bocca, non ho mai fatto la cacca in un bagno d’oro, quindi non vedo l’ora», ha detto con molta delicatezza Edward Spencer-Churchill, l’attuale duca di Marlborough, fondatore della Blenheim Art Foundation. 
La fondazione è stata lanciata nel 2014 e ha mostrato subito i muscoli, con un programma espositivo che portato, negli ambienti della nobilissima residenza, artisti come Ai Weiwei, Lawrence Weiner, Michelangelo Pistoletto, Jenny Holzer e Yves Klein. La personale di Cattelan sarà la più grande a lui dedicata mai organizzata nel Regno Unito e presenterà sia alcuni dei suoi pezzi più iconici che diversi nuovi lavori, appositamente realizzati per questa occasione, che dialogheranno con la storia e l’ambientazione uniche di Blenheim, la cui costruzione risale al XVIII secolo e oggi è inserita nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità stilata dall’UNESCO. 
Tra i pezzi forti in mostra, allestito nella camera adiacente alla stanza in cui nacque Sir Winston Churchill, ci sarà proprio America, il WC dorato realizzato nel 2016 e immediatamente assurto a simbolo politico. Quando Donald Trump chiese in prestito un Van Gogh al Guggenheim, per arricchire la collezione della Casa Bianca, il museo rispose offrendo cortesemente la toilette. Che, nel frattempo, era stata usata da circa 100mila persone, disposte ad aspettare in fila anche per due ore – un tempo che sarà sembrato incredibilmente lungo, in quelle particolari condizioni – pur di partecipare in prima persona alla performance.

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