28 settembre 2017

Il futuro del design è adesso. Annunciati i giovani vincitori del Premio nazionale delle Arti

 

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Dalla complessa evoluzione storica e grafica del monogramma, alle ricerche applicate alle necessità dei portatori di disabilità, da una rivista dedicata a un prodotto alimentare IGP, a un algoritmo che permette di ottenere forme tridimensionali partendo dal testo di una poesia. Il futuro del mondo che viviamo e attraversiamo ogni giorno, è anche quello scandito dalle forme del design. Lo capiamo guardando i progetti vincitori, appena annunciati a Faenza, della dodicesima edizione del Premio Nazionale delle Arti Sezione Design, ideato e organizzato per la prima volta dall’ISIA-Istituto Superiore Industrie Artistiche di Faenza e promosso dal MIUR, con il coordinamento di Giovanna Cassese e Marinella Paderni, rispettivamente presidente e direttore dell’istituzione dedicata all’alta formazione nel campo del design e della comunicazione. 
Un’organizzazione sinergica, che ha coinvolto diverse istituzioni e fondazioni su tutto il territorio nazionale e oltre, come AiCC-Associazione italiana Città della Ceramica, Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza, Fondazione Plart, Festival Kerning, Rotary Club Faenza e l’azienda Elio Zini. La giuria specializzata, composta da Anty PanseraLuisa CollinaBeppe FinessiGiulio Iacchetti e Massimiliano Tonelli, ha individuato sei riconoscimenti, tra i 105 progetti in concorso, con tre premi per la sezione Design del Prodotto e tre per Design della Comunicazione, oltre a una serie di menzioni speciali. 
Per il primo premio per Design del Prodotto, c’è un ex aequo tra Tailored, di Elisa Inviso, dell’ISIA di Faenza, «per avere saputo interpretare i migliori segnali della moda contemporanea applicati a un tema rilevante per i portatori di disabilità coniugando ricerca estetica e vincoli tecnici e funzionali»; e Glifo, di Sara MonacchiLuca Toscano e Andrea Pelino, della NABA di Milano, «per aver risolto il problema del disegno di bambini con disabilità attraverso un sistema di supporto di oggetti per la scrittura riproducibili tramite stampante 3D». Secondo premio a Informaglie, di Chiara Ganugi Spagli, dell’ISIA di Firenze, che unisce la pratica del lavoro a maglia e le nuove tecnologie, mentre terzo premio va a Il pane di Matera tra storia e contemporaneità, di Grazia Valeria Ruggiero, dell’Università La Sapienza, che consiste nella progettazione della rivista Un’impronta sul pane e della collezione di timbri Scanata 19. Menzioni speciali per Wheely-Il tornio a pedali, di Jacopo Cardinali, dell’ISIA di Roma, per Biwa-Breathe Intelligent Wearable Assistant, di Glenda Trubiano, dell’ISIA Pescara, Sartorius, di Francesco Aloisio, dell’ABADIR di Catania. 
Nell’ambito della categoria Design del prodotto, anche una sezione speciale per la ceramica, con due premiati, diVERSO, di Davide Mehdi Duranti, dell’ISIA di Faenza, e Urban Architectures: Territories and Borders, di María de la Peña, Expósito González, Claudia Díaz Gronlier, Ana María Rodríguez, Camacho, Teresa Romero, Saavedra, dell’ESAD di Gran Canaria. 
Nella sezione Design della Comunicazione, primo premio a Monogram. Scrittura come linguaggio non verbale, di Alessia Raiti, dell’ABA di Catania, «per aver affrontato un tema difficile e fortemente disciplinare coniugando qualità di ricerca con attenzione progettuale grafica e impaginazione esemplare». Secondo premio a Macchine del tempo. Oggetti, luoghi e racconti della Valtiberina, di Francesca Santi, dell’ISIA di Urbino, progetto di comunicazione nato dalle storie e dalle opere delle merlettaie di Sansepolcro. Terzo posto per Meetmuseum Abruzzo, di Valeria Ferrante, dell’ABA di Macerata, progetto di comunicazione e didattica, dedicato al sistema museale abruzzese e al suo territorio. Menzioni anche per P.E. Marche-percorsi d’eccellenza, di Dalila Niespolo, dell’Università di Camerino, The new publishing, di Silvia Lanfranchi e Nuphap Aunyanuphap, dell’ABADIR di Catania, La Ferita, di Mattia Parodi e Piergiorgio Sorgetti, Infiniti Sensi, di Federica Palestini, dell’Università di Camerino. 
Menzioni Speciali della critica per Il mio Gratosoglio, di Marica Rossi, dell’Accademia di Brera, e per L’entrata di Cristo a Bruxelles, di Andrea Antinori, dell’ISIA di Urbino. 
Previsto anche un programma di appuntamenti ed eventi collaterali che, fino al 15 ottobre, si diffonderanno per vari luoghi di Faenza. La mostra dei progetti finalisti in concorso sarà accompagnata da due giornate di convegni, il 29 e 30 settembre, che analizzeranno tutti gli argomenti messi in campo dal concorso, dall’evoluzione del design alla contaminazione tra estetica, funzionalità e didattica. Al MIC-Museo Internazionale delle Ceramiche, sarà presentata “Builders of Tomorrow”, esposizione a cura di Cassese e Paderni, incentrata sul dialogo tra le discipline dell’arte e del design, con più di sessanta tra gli artisti e designer più influenti del contemporaneo, come Vito Acconci, Ettore Sottsass, Michelangelo Pistoletto e Tony Cragg, oltre ai rappresentanti delle generazioni più giovani, come Francesco Simeti, Paolo Gonzato e Sissi. Il 15 ottobre, a Palazzo Mazzolani il Premio saluterà la città con una sfilata/performance di chiusura, con una collezione di abiti e oggetti progettati dagli studenti dell’ISIA di Faenza.

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