27 febbraio 2017

Il “Magazzino” dell’arte italiana nella valle newyorchese dell’Hudson ufficializza la sua apertura: 28 giugno, con un tributo a Margherita Stein

 

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Dopo l’Armory Show, dopo Frieze, e dopo la Biennale, Documenta e lo Skulpture Projekte, ai bordi dell’estate, vi sarà un nuovo motivo per una nuova traversata oceanica: è Magazzino of Italian Art, la creatura dei due mecenati Nancy Olnick e Giorgio Spanu, che possiedono una delle più ampie collezioni di arte italiana del dopoguerra presenti al momento negli Stati Uniti, che sotto la guida di Vittorio Calabrese, aprirà al pubblico il prossimo 28 giugno.
Il grande magazzino è situato in località Cold Spring, non lontano da Beacon, sulle rive del fiume Hudson, e per iniziare offrirà una panoramica sulla figura della gallerista Margherita Stein e sulla sua capacità di aver raccolto e promosso artisti legati allo Spazialismo, prima, e all’Arte Povera poi.
In ottima compagnia con quello che è il parterre dei presenti nella collezione Spanu-Olnick: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz (attualmente in mostra al Met Breuer), Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio, tra gli altri, per un totale di 400 pezzi.
«Il nostro obiettivo è che Magazzino diventi un luogo dove il pubblico possa confrontarsi con opere importanti di arte italiana del dopoguerra e contemporanea, ma anche un luogo dove ricercatori e studenti possano sfruttare la ricchezza della sua biblioteca, il suo archivio e la sua collezione. A complemento di tutto ciò, ci proponiamo di offrire un vasto programma di conferenze, proiezioni, ed eventi», aveva annunciato Calabrese. L’ingresso sarà libero, ma solo su appuntamento. 
Nelle foto: Magazzino, Cold Spring, New York (Foto: Marco Anelli © 2016)

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