16 luglio 2015

Il nuovo corso dei musei bolognesi, con tangibile apprensione: presentazioni ufficiali per la nuova direttrice, Laura Carlini Fanfogna

 

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Conferenza forse un po’ sottotono quella che oggi ha presentato ufficialmente alla stampa la nuova direzione di Bologna Istituzione Musei, dal primo luglio guidata ufficialmente da Laura Carlini Fanfogna
Alla docente dell’Alma Mater e già dirigente dell’Istituto dei Beni Culturali, il compito – difficilissimo per altro – di sostituire e di portare avanti quanto realizzato da Gianfranco Maraniello, che lo scorso febbraio, pochi mesi dopo la sua riconferma alla guida del sistema museale bolognese, 
ha annunciato a sorpresa la decisione di accettare l’incarico di direzione del Mart di Rovereto. Una scelta che di sicuro non ha lasciato indifferente l’amministrazione comunale e la presidenza dello stesso MAMbo, se si considerano, nonostante i ringraziamenti di rito, i continui riferimenti fatti in conferenza stampa alle difficoltà che le nuova direzione dovrà affrontare nel gestire questo cambiamento forzato. A Carlini Fanfogna, infatti, spetta il compito di traghettare l’Istituzione Bologna Musei verso il 2017, quando le elezioni comunali assegneranno il vero nuovo corso direttivo anche per il Museo d’Arte Moderna della città. 
Ed è proprio il MAMbo il museo che sta “soffrendo” di più per questa perdita, trovandosi di fatto esautorato di un direttore che alle competenze gestionali apportava anche una rinomata capacità curatoriale. E se alla domanda su quali fossero le scelte curatoriali della nuova direzione, Laura Carlini Fanfogna ha mostrato decisa cautela e diplomazia – «Penso sia poco serio aprire il mio libro dei sogni a sole due settimane del mio insediamento in carica» – le sue idee sono apparse invece molto chiare sulle attività a lungo termine, manifestando una ferma volontà a portare avanti un progetto comune che coinvolga tutti i musei civici bolognesi, in collaborazione con le altre istituzioni private e pubbliche presenti in città, in un’ottica di promozione della cultura locale sia in Italia sia all’Estero. Un “Percorso Morandi” e un “Percorso Rossini” porteranno le eccellenze artistiche bolognesi in un tour mondiale, che si inaugurerà nel 2016 in Giappone, mentre ampio spazio sarà dato alla vera punta di diamante del sistema culturale cittadino, la Cineteca di Bologna, che sarà protagonista del prossimo ArtCity con una mostra di documenti inediti dell’Archivio Pasolini. 
E poi ci sono i privati. L’assessore alla cultura, Alberto Ronchi, plaude tra tutti l’intervento di Genus Bononiae e dell’Arthemisia Group che stanno trasformando Bologna “la dotta” in un luogo per mostre grandi evento, con grande beneficio per negozianti e ristoratori colpiti duramente dalla crisi economica. E noi aggiungiamo invece una piccola nota a favore dell’impegno di Isabella Seragnoli e di Marino Golinelli che, con le loro iniziative, rispettivamente il MAST e l’Opificio Golinelli, hanno davvero elevato la città da realtà provinciale a centro di primaria importanza internazionale per la diffusione della cultura e della ricerca scientifica. Non resta quindi che augurare alla professoressa Carlini Fanfogna un sincero in bocca al lupo per la sua nuova attività, sicuri che riuscirà a far fronte nel migliore dei modi all’impegno gravoso che le è stato assegnato e che per Bologna si apra un nuovo corso di amministrazione culturale degno del suo passato recente e della sua storia. (Leonardo Regano)

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