19 novembre 2009

Il papa, il Vaticano, la Biennale e l’arte contemporanea. Intervistona di Ravasi a Panorama

 

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Monsignor Gianfranco RavasiDobbiamo superare il drammatico divorzio che in questi decenni si é consumato tra l’arte contemporanea e la fede. Il distacco é stato così lungo per errori da entrambe le parti: gli artisti si sono appiattiti sul presente, fino a rinchiudersi in se stessi, e la Chiesa non é stata pronta a coinvolgerli nei suoi grandi temi”.
Così Monsignor Gianfranco Ravasi, ministro della Cultura della Santa Sede, dice la sua sull’incontro del 21 novembre di Papa Benedetto XVI con gli artisti del contemporaneo. E lo fa in un’intervista concessa in esclusiva ad Antonio Galdo, pubblicata sul numero in edicola venerdì 20 di Panorama ed in seguito integralmente sul sito www.nonsprecare.it. Intervista di cui Exibart è in grado di anticipare alcuni passaggi.
Adesso siamo a una svolta, lo sento – prosegue l’alto prelato -, e un famoso artista americano mi ha detto: dobbiamo tornare alle grandi sorgenti della vita; al Mistero, al Senso, all’Altro, tutte parole con la maiuscola. Tutti luoghi dove c’è Dio”.
Non mancano riferimenti anche al padiglione del Vaticano alla Biennale di Venezia, che debutterà, proprio su iniziativa di Ravasi, nell’edizione 2011: “Convocheremo non più di dieci artisti, da tutti i continenti del mondo, e consegneremo loro, come libera base tematica, i primi undici capitoli della Genesi da leggere. Contengono i temi fondamentali dell’essere e dell’esistere: la creazione, la coppia, l’amore, il male, la violenza, l’oppressione dei popoli, il diluvio universale. E non escludo anche di convocare artisti non credenti, perché il nostro scopo non é quello di produrre arte liturgica”.

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www.nonsprecare.it

[exibart]

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