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Giunto alla seconda edizione, Una stanza tutta per sé è un progetto a cura di Domitilla Dardi per Cantiere Galli, dedicato alla sperimentazione nel design. L’anno scorso ha affrontato il rapporto personale/condiviso nello spazio abitativo, mentre il tema corrente è tratto da una citazione di Walter Benjamin: «abitare significa lasciare tracce».
I progettisti interpretano e personalizzano lo spazio dato, partendo dalla loro esperienza, per restituire un luogo che non vuole essere perfetto ma desidera esprimere il carattere di chi lo vive. Il primo a cimentarsi, il designer Andrea Anastasio, manifesta la propria attitudine filosofica: uno sguardo a tutto tondo per considerare il lato nascosto delle cose.
Nasce così Risvolto, un allestimento che utilizza il rivestimento ceramico mostrando il retro delle piastrelle e rivelando pattern differenti a seconda della casa madre. Il materiale è collegato alla storica attività di Cantiere Galli, da oltre trent’anni operante nella vendita di prodotti per l’edilizia, mentre l’idea di mettere in evidenza il rovescio del rivestimento è un concetto connesso al riuso dei materiali, a una produzione consapevole pensata per svuotare il magazzino edile dalle rimanenze. Infatti, mentre prevale, nell’installazione, l’utilizzo di piastrelle posate al contrario senza alcuna finitura, la parete di fondo presenta, entro un’intelaiatura metallica, prototipi di mattonelle smaltate al contrario, dove il pattern aggrappante diventa elemento di decoro.
Arabeschi e superfici graffiate di impatto underground palesano la valenza estetica originata dal considerare le cose secondo dal punto di vista opposto a quello pensato in origine. Conseguenza positiva in un’epoca di accumulo e di produzione scellerata, dove ribaltare la situazione sembra ancora possibile. (Valeria Parisi)