09 settembre 2018

Kaluchua signifca creare insieme. A Treignac, una mostra dedicata alla collaborazione tra specie

 

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Chi è il migliore artista del mondo? Per rispondere a questa domanda prendetevi un po’ di tempo e ampliate il raggio, magari considerando anche altre specie animali, a parte l’essere umano. Scimpanzé, cani ed elefanti hanno già dimostrato una certa sensibilità artistica ma anche ghepardi e molluschi potrebbero sorprendervi. Insomma, tutto sta nel trovare la giusta chiave per comunicare e collaborare. Fino al 16 settembre, presso Treignac projet, a Treignac nella regione francese del Limosino, sarà visitabile “Kaluchua”, mostra a cura di Martina Sabbadini e Mattia Solari che si è svolta come residenza artistica durante la quale i partecipanti hanno condiviso riflessioni sulle collaborazioni che è possibile instaurare tra diversi membri del regno animale. 
Il titolo prende spunto dal neologismo creato dall’antropologo Kinji Imanishi negli anni Cinquanta, che definisce la trasmissione del sapere tra specie diverse da quella umana. In esposizione, le opere di Apparatus 22, Araña, Billy, Madison Bycroft, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Cheetah, Sarah Clerval, Jojo, Iván Krassoievitch, Nicolas Momein, Pillo, Rhino Rembrandt, Maxime Rossi, Simon Ripoll-Hurier, Namsal Siedlecki, Andrea De Stefani, Thomas Thwaites, Emilio Vavarella, sia realizzate attraverso incontri, alleanze e appropriazioni tra specie compagne, che ispirate dall’attenta osservazione del comportamento animale. Per esplorare il potenziale delle possibilità di co-creazione, sfidando i confini epistemologici e creando nuove alleanze.

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