Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il 12 aprile avrà finalmente inizio la 13ma edizione della Biennale di L’Avana, inizialmente prevista per novembre 2018 ma cancellata dal governo a causa dei danni devastanti dell’uragano Irma. Nell’arco della sua prima settimana, l’esposizione ufficiale sarà affiancata da un evento alternativo, organizzato da alcuni artisti indipendenti locali per protestare contro un decreto da poco approvato, che mira a limitare la loro libera creatività. Il Decreto 349, infatti, stabilisce che gli artisti debbano ottenere il permesso del governo cubano, prima di montare e esibire le loro opere, prevedendo anche sanzioni per chiunque non lo rispetti.
Bienal Sin 349/Biennial Without 349 nasce dunque dalla necessità degli artisti di opporsi a chi vuole limitare la loro libertà di espressione – uno dei diritti fondamentali dell’uomo – nel tentativo di regolare e controllare un settore culturale nuovo e finalmente rinvigorito, oltre che globalmente connesso, visto che la possibilità di accedere alla rete Wi-Fi aveva finalmente incrementato la scena artistica di Cuba. A sottolineare quanto il decreto sia opprimente è Luis Manuel Otero Alcántara, uno degli organizzatori, protagonista anche della 2018 #00 Biennal, la provocatoria esibizione politica che voleva essere una “biennale per tutti”, dopo che quella ufficiale era stata sospesa.
Bienal Sin 349/Biennial Without 349 avrà luogo al Museum of Politically Inconvenient Art di L’Avana Vecchia e in altri spazi ancora da definirsi. La mostra vuole invitare artisti internazionali ad affiancare i locali nella loro protesta, attraverso opere che sviluppino la riflessione sul tema della censura cubana. Los Artistas de los 30s e il collettivo Movimiento San Isidro hanno già aderito al progetto, perché fortemente contrari al decreto. «Se il regime permette di realizzare questi progetti è già una vittoria, perché vuol dire che non riesce a farci tacere», sostiene Alcántara. Tutti gli artisti che volessero partecipare possono inviare la propria proposta all’indirizzo cartelera13bienal@gmail.com. (Lucrezia Cirri)