06 marzo 2018

L’Avanguardia storica, oggi. A Bologna, la Fondazione Cirulli parte dall’Universo Futurista

 

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Cosa c’è di meglio di un big bang per salutare un nuovo inizio? In questo caso, l’universo da esplorare sarà quello del Futurismo, perché, il 21 aprile, la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli aprirà ufficialmente le porte della sede di San Lazzaro di Savena, a pochi chilometri da Bologna, con una grande mostra dedicata all’Avanguardia italiana per antonomasia. 
Sarà questo il primo atto della Fondazione, istituita nel 2015 e formata sulla base di un archivio storico dedicato alla cultura italiana del XX Secolo, avviato a New York nel 1984 dai suoi fondatori, Massimo e Sonia Cirulli, e che oggi conta una importante collezione comprendente migliaia di pezzi, tra pittura, scultura, grafica, fotografie, disegni, libri e rivisite. Gli obiettivi saranno la valorizzazione, in ambito nazionale e internazionale, dell’arte e della cultura visiva italiana del XX Secolo, attraverso una rilettura multidisciplinare, con progetti specifici e incentrati sul periodo dalla nascita della modernità e del made in Italy fino al boom economico. 
«Forse l’Italia è destinata a chiarire su quali fattori della vita moderna dobbiamo fondarci, per recuperare il perduto senso della bellezza e promuovere, nell’era industrializzata, una nuova unità culturale», è la frase che Walter Gropius scrisse nella prefazione all’edizione italiana de L’architettura integrata, del 1958, e che possiamo leggere sulla porta di ingresso dell’edificio, progettato nel 1960 dagli architetti Achille e Pier Giacomo Castiglioni,  come a sottolineare solennemente questo intento programmatico. E “Universo Futurista”, la mostra a cura di Jeffrey T. Schnapp e Silvia Evangelisti, sarà l’occasione per attraversare il nucleo della collezione, con oltre 200 opere realizzate da artisti come, tra gli altri, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Osvaldo Licini, Filippo Tommaso Marinetti, Bruno Munari, Enrico Prampolini, Antonio Sant’Elia, Mario Sironi.

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