11 luglio 2017

Lavori non autorizzati al Cinema America di Trastevere. La mobilitazione sui social salva la situazione

 

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Le poltroncine rosse stavano per essere portate via, le decorazioni divelte. Al Cinema America, in via Natale del Grande, nel cuore di Trastevere, i lavori erano appena iniziati e sembrava  che nulla sarebbe stato più come prima. Una dismissione annunciata, perché a giugno il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del TAR, annullando i vincoli che, nel 2014, il MIBACT aveva apposto sia all’edificio, non destinabile a scopo residenziale, che ai mosaici e alle ottonerie, ritenuti di interesse storico. Ma la notizia è che la Soprintendenza è intervenuta, imponendo lo stop immediato ai lavori.
La struttura è di proprietà della Progetto Uno s.r.l, società che acquistò l’ex cinema nel 2002 lasciandolo, di fatto, in abbandono fino al 2012, quando i locali furono occupati dai ragazzi di un collettivo studentesco, trovando subito l’appoggio di molti abitanti del quartiere. In 18 mesi, l’agibilità dell’edificio venne ripristinata, grazie a lavori fatti, in gran parte, da ragazzi e volontari. Il Cinema riprese la sua attività di aggregatore culturale, frequentato anche da molti nomi influenti della settima arte, da Nanni Moretti a Carlo Verdone, da Elio Germano a Toni Servillo, da Ettore Scola a Bernardo Bertolucci. Al punto da spingere il sindaco Ignazio Marino e il presidente della Regione Nicola Zingaretti a presentare la candidatura a bene di interesse culturale al MIBACT, «Una battaglia vinta», nelle parole del Ministro Dario Franceschini, mentre la proprietà doveva subire un altro duro colpo, perdendo il ricorso al TAR. Poi, nel 2015, lo sgombero, immotivato e improvviso, che doveva portare alla nascita dell’associazione Piccolo Cinema America, che trovò sede proprio affianco al cinema, in un ex forno, concesso a uso gratuito da alcuni cittadini. Da lì, una serie di attività e iniziative, come il festival “Trastevere rione del cinema”, con il sostegno della Regione Lazio, un programma di due mesi di proiezioni gratuite e all’aperto, in piazza San Cosimato, dal primo giugno e fino al primo agosto, accompagnate da incontri con grandi ospiti. 
La tegola cade a metà giugno di quest’anno, a Festival in pieno svolgimento e con il verdetto definitivo del Consiglio di Stato che per un vizio di forma fa decadere il vincolo e, di fatto, dà il via libera alla proprietà e al suo progetto di appartamenti. I lavori stavano procedendo da poco meno di due giorni ma la reazione dei ragazzi è stata immediata, sia sui social network, dove la notizia ha fatto rapidamente il giro tra migliaia di contatti, sia attraverso vie ufficiali, con Zingaretti esortato a contattare Franceschini per aprire l’istruttoria per il nuovo vincolo. Questa mattina, il Presidente della Soprintendenza Speciale di Roma, Francesco Prosperetti, si è recato sul posto, allontanandosi dopo poco e non rilasciando dichiarazioni ufficiali. Tutto lasciava presagire il peggio ma dalla Soprintendenza è finalmente arrivato il messaggio sperato: «A seguito delle notizie apparse sui media in merito all’inizio di lavori edili all’interno del Cinema America, stamane si è svolto in questi locali un sopralluogo, cui hanno partecipato il soprintendente Francesco Prosperetti e due ufficiali di Polizia Giudiziaria. Durante il sopralluogo sono stati rilevati all’interno del cinema dei lavori non autorizzati, tra cui la preparazione del distacco del mosaico parietale dell’atrio, opera della bottega Cascella del 1954», con conseguente immediata sospensione dei lavori e la notifica dell’avvio del nuovo procedimento di vincolo. Adesso, i ragazzi del Cinema America potranno festeggiare con animo leggero anche la bella notizia del Premio alla Cultura Cinematografica, conferito loro nell’ambito del 36° Premio Amidei.

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