E così l’anno orribile del Castello di Rivoli – il primo e a tutt’oggi il più rappresentativo museo d’arte contemporanea italiano è dal dicembre 2008 senza direttore – si conclude nel peggiore dei modi. Soprattutto ammantato da una atmosfera di cialtronaggine quintessenziale che la dice davvero lunga sulla condizione della cultura museale italiana e sul come è gestita (e come è reputata all’estero).
I tasselli del mosaico vi sono veramente tutti. Attori di una commedia molto, troppo italiana che – come tale – fa scappare gli stranieri a gambe levate. Ripercorriamoli come in un film di Tarantino: il presidente assolutamente fuori contesto (Giovanni Minoli, bravissimo a fare altro, è davvero adeguato nel ruolo di presidente di un museo? Prendendo posto sulla sua poltrona dichiarò: “non venivo a Rivoli dall’ottantaquattro…”); il direttore in pectore sponsorizzato dall’assessore (Bellini ha delle doti indubitabili, ma il suo rapporto con l’assessore alla cultura della Regione Piemonte è risultato a tratti spudorato e le sue dichiarazioni di ieri – “quasi quasi ora me ne torno a fare Artissima” – francamente hanno aggiunto una spolveratina di superficialità al sufflè); il museo con il consiglio d’amministrazione lottizzato; il concorso per il nuovo direttore pilotato (Hoffmann dichiara: “ci hanno chiesto di essere in due”… mha!).
Ora senz’altro è difficilissimo dare le colpe a quello o quell’altro protagonista di questo spettacolo (le lamentele di Hoffmann in effetti risultano un filino pretestuose), ma l’unica lettura che si può dare del panorama si attaglia perfettamente su un vecchio adagio che recita così: chi semina vento, raccoglie tempesta.
Se la nomina di un direttore di un museo procede sommando forzature a forzature, colpi di mano e giochi di potere, alla fine viene fuori il pasticcio. Comunque, per dirla con Minoli, in qualche modo si risolverà: “affiancheremo qualche altro straniero a Bellini”. Et voilà.
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Un Minoli fuori contesto sicuramente ha determninato alcuni difetti di procedura nel teatrino dell’arte cont. internazionale. In italia si esalta un rumore “intorno” che, insieme alla prevaricazione dei “contenitori”, mortifica e disincentiva il “contenuto”. Questa, per l’italia, è una grande fortuna, perchè fornisce una sorta di tabula rasa sulla quale costruire. Ciò nonostante il problema sono la volontà e la capacità delle persone. Ognuno, come conquista un piccolissima fetta di potere, cerca di conservarlo con le unghie e con i denti, a costo di rendersi un servomeccanismo di un sistema astratto ed inutile.
Una cosa ridicola, un ragazzetto nominato a dirigere Rivoli che menefreghista fa queste dichiarazioni come se Rivoli fosse uno spazzietto… Bellini torna a fare artissima e aggiungo CE LO AUGURIAMO. Paese di buffoni, Presidente buffone…questo è quello che ci meritiamo. VERGOGNA
che schifo
uniamoci e chiediamo le dimissioni di minoli! e di conseguenza fuori bellini.
vergogna!!!!
il comportamento di hoffman è semplicemente inqualificabile -senza se e senza ma!!!! ma chi se ne frega, ottimo lavoro su artissima non sarà da meno a rivoli. E magari con un altro direttore migliore della Cristof Bakargief, ch’è stata capace solo di prendere svariati arei di prima classe a spese dei contribuenti. Evviva finalmente un curatore italiano e giovane, abbasso la gerontocrazia, la figura di merda la fa hoffman!!!
Rivoli non solo è lo spazio più rappresentativo e importante in Italia, è anche un luogo che possiede un’aura di sacralità e rispetto insita nella natura e nella tipologia della gestione condotta fin’ora, non la migliore dei musei possibili, ammettiamolo, ma sicuramente quella che ha conferito a Rivoli uno stile che non deve venire disperso.
Non è sicuramente responsabilità di Minoli se un curatore non se la sente di lasciare i propri impegni e NON ACCETTA un sfida.
Bellini avrà fatto quell’affermazione stressato per la piacevole situazione. Dobbiamo essere FIERI di possedere questa istituzione e dobbiamo difenderla. Bellini, a parer mio potrebbe farlo anche da solo. E a questo punto sarebbe un modo più dignitoso per dimostrare il nostro valore al mondo intero.
che squallore
bravo jens, questo jens mi sta simpatico
bene vi sta
“squallore”…il problema è che minoli non conosce i “sacri rituali” (anche giusti) dell’arte contemporanea “international”. Queste frittate creano maggiore energie nel pubblico. Quindi non sono male rispetto alla troppa calma intorno i msuei privati anglosassoni. Queste energie potrebbero diventare un risorsa, piuttosto che esaurirsi sempre nella polemica da commento di fondo.
Speriamo si rimedi presto. Minoli ahi ahi…
cari, non conosco la dietrologia della faccenda.
mi piacerebbe conoscere quello che non si dice :
quanto a Minoli si direbbe che la tv detta legge ovunque in dispregio delle professionalità e competenze specifiche
notare bene che mi infastidisce parlare riguardo cose artistiche di professionalità o competenze
qualità riferibili all’hardware più che al software: che i treni arrivino in orario è il meno che si possa pretendere, ma un ruolo importante dovrebbero averle anche l’intelligenza, l’indipendenza, la sensibilità, una cultura non orecchiata ecc ecc
Non vorrei dire ma a me pareva proprio di aver
scritto “spiacevole situazione”.
Sorrido però perchè forse così è più esatto..
che patetica barbara reale! ma per favore-.
remake
“ai signori del Castello piace tanto fare quello…..”
a milano vanno a ruba statuette del duomo… a
torino .. quando la mole antonelliana.??…!!!
minoli ke dal del bandito a hoffman.. sembra
vittorio feltri e di pietro… basta..!!!
CAPITALE DELLO SLOW FOOD… SII PIU FAST LA PROSSIMA VOLTA…
sembra il castello di kafka, non ci si arriva mai
ci sceglierà adesso?
è un bel pasticcio.
chi affiancherà il nostro egregio bellini?
c’è la faranno per il natale?
queste ed altre novità nella prossima puntata de:
il castello di rivoli
Rivoli conta come il due di picche a briscola con briscola cuori…fanno picchi di 20 mila visitatori a mostra, una torre di cristallo persa in una brughiera nebbiosa come le idee di chi la dirige…
bellini forse si è dimenticato del culo che gli hanno fatto le principali gallerie italiane ad artissima per la vergognosa distribuzione del suo libercolo.
già dimenticato?
luca rossi, farnetichi.
minoli fai un concorso internazionale chi si candida al ruolo deve presentare un programma e poi lo scegli-ma puo’ essere anche uno sconosciuto,che come vedi puo’ essere meglio di chi è anche famoso ma vale fino ad un certo punto.
SIETE DEI CIALTRONI INCAPACI!!!
VERGOGNATEVI
ANDATE A ZAPPARE LA TERRA
IL GIOVANE GENIO CHE VIENE DA LONTANO
GIALLO D’ARTE
Il giovane genio arriva in Italia, nella esoterica Torino, si candida, vince e gioisce.
Nella serata entusiasticamente comunica la sua nomina ad amici e conoscenti.
Ma la notte porta consiglio.
O la notte porta scompiglio ?
Nella notte il giovane genio si interroga, riflette, soppesa e si tormenta, insieme a una fatina consigliera, si angoscia e alla fine ….ci ripensa.
CHE FARE ???
Come dire, come spiegare, come uscirne bene che alibi onorevole trovare ???
mmm ….ma certo!!! è l’unica …….si sa che Italia sono tutti scorretti, poco preparati e niente professionali – suggerisce la fatina – eppoi c’è la politica che è sempre sporca.
Ecco fatto : ne esce magnificamente come splendente cavaliere senza macchia e senza paura!!!!!!!!!!!!!
CHE BELLO!!!!
P.S.
Giallo d’arte: ma il vero motivo qual’è?
E ancora: MA COSI’ CHI SALVERA’ IL MONDO, povero Dostojevski……..
AAHOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!! MA A ME MI…. INVITERANNO MAI AL RIVOLI?
Ahh Boresta… !!! BASTAAA!!!! Ma perchè te devono invità alla biennale… o a rivoli? E dajeeee a ripijate… se vuoi ti invito a cena!