11 novembre 2013

“Lo Schermo dell’Arte”, dall’Iran alla Francia. La sesta edizione del festival debutta domani negli spazi di Villa Romana, a Firenze

 

di

Duane Michals - The man who invented himself di Camille Guichard - Terra Luna Films. Francia

È più internazionale che mai la nuova edizione, la sesta, del festival fiorentino “Lo Schermo dell’Arte”, curato da Silvia Lucchesi, che porterà a Firenze, da domani e per tutta la settimana, qualcosa come 25 tra documentari e film d’artista, di cui 16 anteprime nel Belpaese, e una serie di workshop e incontri per raccontare la vita delle arti contemporanee.
L’opening, a Villa Romana, vedrà la presentazione dei lavori dei giovani artisti selezionati per VISIO – European Workshop on Artists’ Moving Images, a cura del giovane Leonardo Bigazzi, da alcune delle più importanti istituzioni di formazione artistica europee, dalla Akademie der Bildenden Künste di Monaco al Royal College of Art di Londra, dalla Royal Danish Academy of Fine Arts di Copenhagen alle italiane Accademie di Brera, a Milano, e ABA Firenze.
Organizzato da “Lo schermo dell’arte”, il workshop promuove attraverso seminari e incontri tra artisti e curatori la mobilità e lo scambio tra giovani autori, e nella sede di Villa Romana sarà presentata una selezione dei video lavori dei 12 artisti partecipanti: una reale occasione per verificare la tensioni della nuova scena europea.
Mercoledì 13 il Festival inaugura invece la sua programmazione nei consueti spazi del Cinema Odeon, aprendo le danze alle 18, con un film struggente e al contempo ironico Fifi Howls from Happiness della filmmaker iraniana Mitra Farahani. La serata continua con due lavori dedicati alla street art e alle 21 il regista Alastair Siddons presenterà il suo film su JR, Inside Out: The People’s Art Project
Oltre ad una selezione di grande qualità di documentari tra i quali Breaking Ground: Broken Circle/Spiral Hill (1971-2011) di T. Tegalaers e Nancy Holt, moglie di Robert Smithson, che aveva iniziato a lavorare al film già nel 1971 insieme all’artista stesso, o il bellissimo film di Alain Fleischer sull’atelier Brancusi presentato dallo stesso autore, il Festival quest’anno ha in cartellone anche una serie di film d’artista recentemente prodotti. Segnaliamo The Column di Adrian Paci, ormai decisamente sdoganata, da Istanbul a Milano, Black Drop di Simon Starling e The Toxic Camera di Jane e Louise Wilson. Tutti gli artisti saranno presenti per raccontare i loro lungometraggi e rispondere alle domande e alle curiosità del pubblico: un’opportunità rara, che viene allargata a tutta la città. Paci, Starling e Narkevicius, al quale in occasione della sua personale al Museo Marino Marini di Firenze,  è dedicata la retrospettiva di quest’anno, terranno infatti degli incontri pomeridiani in vari luoghi di Firenze, per parlare del loro lavoro e del loro rapporto con il cinema. In ultimo una presenza d’eccezione, Hiroshi Sugimoto che sarà al’Odeon per presentare il film di cui è protagonista. 
Mariana Calò e Francisco Queimadela sono invece i vincitori del Premio Internazionale “Lo schermo dell’Arte”, 10mila euro per produrre il loro progetto video. Domenica, invece, giorno di chiusura del festival, sarà presentato in anteprima mondiale il film di Carlo Gabriele Tribbioli, Gabriele Sponzilli e Gabriele Silli, Mastequoia, vincitore della scorsa edizione. E se amate doppi, inseguimenti, ectoplasmi e identità nascoste, non abbandonate la sala, perché la serata è tutta intorno ai film dedicati a Duane Michals e Sophie Calle. (Maria Antonia Rinaldi)

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