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La maratona fotografica “Photofestival”, promossa da AIF-Associazione Italiana Foto & Digital Imaging e con la collaborazione di Unione Confcommercio Milano e Camera di Commercio di Milano, invade il capoluogo lombardo con 890 mostre, diffuse in spazi pubblici e privati.
Nell’ambito della rassegna-evento di quest’anno, intitolata “Realtà e Finzione”, fate attenzione a una chicca da non perdere e fuori dal coro: il nuovo spazio Malaka Studio, specializzato in art direction, motion design e progettazione grafica, in via Sirtori 6, nel cuore liberty di Porta Venezia, dove potete trovare “Immaru Gallery”, progetto del Collective Group di August Muth e Dora Tass, nato nel 2017. I due artisti, l’uno americano, l’altra italiana, uniti dalla comune sperimentazione del potenziale espressivo cromatico e scultoreo dell’arte olografica, hanno allestito una projet room con otto sorprendenti light art works.
Il gruppo sarà di scena a Milano fino al 13 maggio e ha la sua base operativa a Santa Fe, New Mexico, dove, nel The Light Foundry, anche James Turrell realizza le sue opere. Sono lavori che sperimentano l’impatto scultoreo della luce come medium della percezione, in bilico tra materiale e materiale ma rigorosamente analogiche. Queste opere scolpite con la luce, dilatate nel tempo e nello spazio, plasmano varie sfumature luminescenti e stranianti, sculture luminose che si toccano con gli occhi e puntano sull’interferenza, sull’inganno ottico, dando corpo non all’oggetto in sé ma alla sua rappresentazione. Vedere per credere! (Jacqueline Ceresoli)