29 maggio 2017

Nell’Ospedale S. Anna di Torino è cresciuto il giardino del Cantiere dell’Arte. Concluso il progetto del Castello di Rivoli e della Fondazione Medicina a Misura di Donna

 

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Dopo cinque anni, arriva a conclusione Il Cantiere dell’Arte, progetto partecipato del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli con Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, che ha fatto rinascere l’Ospedale S. Anna di Torino, grazie ai sogni e ai desideri, espressi con forme, gesti e colori, delle persone che lo hanno attraversato. Martedì, 30 maggio, infatti, 100 membri del personale non udente del Gruppo UniCredit si incontrerà al S. Anna, per l’annuale seminario “Se mi guardi ti sento”, un laboratorio formativo che è espressione delle politiche di inclusione del Gruppo bancario. Una grande azione pittorica collettiva, per trasformare i corridoi degli ambulatori del piano terra in un giardino di colori e forme, tra «dettagli arborei e tracce floreali, come essenze o suggestioni, a partire dal segno di Matisse» ha spiegato Anna Pironti, Direttore del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli. Nella stessa occasione, sarà presentato anche il primo video in lingua dei segni, realizzato per la campagna internazionale di comunicazione via Facebook varata dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna con F.I.G.O.-Federazione Internazionale Ginecologi e Ostetrici, sui corretti stili di vita per la salute della donna. 
Tutto iniziò il 17 maggio 2012, con “Thinkering, put your imagination to work”, un’esperienza di lavoro in squadra, condotta da 100 manager del Gruppo UniCredit provenienti da 17 Paesi, negli spazi del nosocomio torinese. Poi, progressivamente, questo grande intervento di rigenerazione ha coinvolto gli altri ambienti dell’ospedale, uno dei luoghi più interculturali della città, dove ogni anno nascono oltre 7000 bambini da genitori provenienti da 85 nazionalità diverse. Così, ingressi, scale, sale d’attesa e reparti sono stati arricchiti da enormi wall painting ispirati a Keith Haring, Klimt, Picasso, Accardi, Mirò, Modigliani, Niki de Saint Phalle. Ed esattamente cinque anni dopo, sarà presentato il frutto di questo lungo percorso che, alla fine, ha restituito un luogo completamente trasformato dai simboli positivi lasciati da un nuovo clima relazionale e organizzativo.
«Sono crescenti le evidenze scientifiche del ruolo importante giocato dalle arti visive negli ambienti sanitari nel raggiungimento di un maggior benessere di pazienti, famiglie e operatori. Il retroterra di questa esperienza è vasto. La disciplina si chiama Evidence based Art, ben consolidata anche se poco conosciuta. Ricerche ad alto fattore d’impatto nelle neuroscienze, epigenetica, psico-neuro-immuno-endocrinologia sostengono il valore del contesto, dei luoghi e degli stili di vita, per la salute» ha affermato la Prof. Chiara Benedetto, Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna e Direttore di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Sant’Anna.

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