02 aprile 2003

Palermo, per la prima volta a teatro “La terra desolata” di Eliot. Scenografie di Antonio Miccichè

 

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Una saracinesca zincata si alza e si abbassa tagliando gli spazi con rozzo ma efficace realismo. Letti basculanti allineati come una triste corsia di ospedale. Un albero stilizzato carico di simbolismi attorno al quale si appuntano le scene più toccanti. E’ il poema “La terra desolata” (The Waste Land) di T.S. Eliot che per la prima volta viene rappresentata in forma teatrale a Palermo, in uno spettacolo diretto da Claudio Collovà, e che mostrerà le particolari scenografie di Antonio Miccichè , artista noto per le sue installazioni di intensa drammaticità. Un fortunato connubio, per un testo molto complesso. Nei primi anni Venti lo scrittore americano è ancora nel pieno di una profonda crisi esistenziale. I contrasti sociali, le tensioni politiche ed ideologiche della sua epoca lo portano a farsi portavoce di un disorientamento che è generale e che non lascia vie d’uscita. Un testo denso di problematiche mistiche e brutale quotidianità, sempre in bilico tra la vita e la morte, che lasciano trasparire quell’anelito di speranza che in parte l’autore conquistò con la sua conversione all’anglicanesimo nel 1927. Dalla collaborazione tra Collovà e Miccichè emerge una trasposizione teatrale interessante, in cui il palcoscenico viene destrutturato invadendo le quinte e la platea per non porre limiti alla suggestione. (ugo giuliani)


La Terra Desolata, dal 2 fino al 17 aprile al teatro Bellini, Palermo, info tel. 091 7434341

[exibart]

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