05 ottobre 2002

Povera Conegliano! Marco Goldin lascia. O no?

 

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Il critico Marco Goldin, dopo 15 anni di onorato servizio, lascia la direzione della Galleria Comunale di Conegliano (tv) che egli stesso ha creato. Dal 1988, anno della prima mostra dedicata agli incisori trevigiani del ‘900, sono state oltre 80 le esposizioni che hanno contribuito a fare, della bella città di Conegliano, un riferimento per l’arte del seconda metà del secolo scorso. Infatti l’attività di Palazzo Sarcinelli si è concentrata soprattutto sugli artisti italiani della generazione degli anni ’20 e ’30 (Guccione, Savinio, Bendini, Pizzinato, Schifano) ma non ha mancato di promuovere l’arte trevigiana e veneta tra fine ‘800 e prima metà del ‘900, con significative aperture internazionali, specie in corrispondenza degli eventi trainanti della vicina Treviso.
L’oggi quarantaduenne Marco Goldin, attento manager dell’arte più che lucido critico, celebra, con una mostra dal titolo “Per amore: quindici anni di scelte a Palazzo Sarcinelli“, il suo commiato dalla Civica, invitando 65 pittori italiani a realizzare opere che testimoniano la vitalità della pittura anche nel nuovo millennio. Certo, avremmo certamente fatto a meno di questa ultima iniziativa retorica che appare un po’ presuntuosa, al punto di sfiorare il ridicolo nell’ampolloso titolo da soap opera: è opinione diffusa che il feudo della Marca del pur bravo Goldin è stato costruito con eventi assolutamente commerciali che, salvo rarissimi casi, non avendo alle spalle solidissime basi scientifiche, potevano però contare sui grossi investimenti della Fondazione Cassamarca per esibire nomi di scontato interesse, specie quelli popolarissimi degli Impressionisti, che hanno fatto segnare a Treviso visite da record. Ma non si preoccupino i trevigiani: la “dipartita” di Goldin è, di fatto, solo una boutade, e non solo perché Linea d’Ombra, la casa editrice-organizzatrice d’eventi fondata da Goldin nel ’96, continuerà la sua attività a Conegliano, ma soprattutto perché si sa che il critico ha già rinnovato il contratto con Cassamarca fino al 2011, sulla base di un programma gigantesco di “impressionismi” da portare a Treviso nella ormai mitica Casa dei Carraresi. Giocando sul titolo di un celebre film, si potrebbe dire: “A volte… rimangono”.

[exibart]

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